Enrico Rava tromba
Joe Lovano sax tenore
Giovanni Guidi piano
Dezron Douglas contrabbasso
Gerald Cleaver batteria
Una produzione RSI Rete Due
Diretta radiofonica su Rete Due
Con ormai sei decenni di carriera all’attivo, Enrico Rava continua ad essere uno dei musicisti italiani più presenti sulla scena. Un protagonista che ha addirittura avuto il privilegio, solitamente riservato a politici o personaggi dello spettacolo e raro per un jazzman, di essere oggetto di una popolare parodia, quella a cui col personaggio di Paolo Fava ha dato vita un comico di grande successo nella penisola, Fiorello.
Ma tra i jazzisti italiani, Rava ha anche la storia di maggiore respiro e prestigio internazionale: iniziata nella prima metà degli anni sessanta collaborando con Gato Barbieri nella Roma della dolce vita, proseguita con il quartetto del sassofonista Steve Lacy - con cui ha contribuito ad un capolavoro del free jazz, l’album The Forest and the Zoo - poi dal 1967 con un soggiorno di una decina d’anni a New York, e con collaborazioni che hanno spaziato da Carla Bley a Pat Metheny, da Cecil Taylor a Joe Lovano.
Dopo la sua lunga esperienza nell’ambito dell’avanguardia, Rava è poi tornato agli antichi amori, agli standard, al gusto della forma, al lirismo. È su questo terreno, con materiale in gran parte di sua composizione, che Rava dopo oltre vent’anni riallaccia il felice sodalizio con Joe Lovano. Il sassofonista americano, di origine siciliana, si è affermato a partire dagli anni settanta non solo come uno dei migliori sax tenori in circolazione, ma anche come uno dei più versatili e sensibili nei più diversi contesti, dalla dimensione della big band – Lovano si è distinto all’inizio della carriera nelle file dell’orchestra di Thad Jones e Mel Lewis – all’avanguardia – quasi ventennale la sua militanza nel trio di Paul Motian con Bill Frisell. Con Rava e Lovano si esibiscono una brillante e sperimentata ritmica americana, Dezron Douglas e Gerald Cleaver, e il pianista italiano Giovanni Guidi: una delle grandi virtù di Rava è quella di riconoscere e valorizzare nuovi talenti, e la carriera di Guidi, oggi uno dei più apprezzati protagonisti del jazz europeo, è decollata quasi quindici anni fa, quando il pianista, non ancora ventenne, è stato rivelato proprio dal suo lavoro col gruppo di Rava.
(Marcello Lorrai)