Il 26 aprile 1985 all’ospedale di Breitenbach di Soletta nasce Jelena. Il suo concepimento avvenne grazie al lavoro dell’equipe del dottor Aldo Campana e del suo collega Marco Balerna che diedero vita al Centro cantonale di fertilità dell’ospedale La Carità di Locarno.
Per ricordare l’avvenimento e per ripercorrere quegli anni, l’Ente ospedaliero cantonale ha promosso al Monte Verità di Ascona un convegno etico scientifico dal titolo “Infertilità: passato presente e futuro”. Una quindicina gli oratori che affronteranno da diverse prospettive i trent’anni trascorsi.
È la storia che ci porta dai molti tentativi infruttuosi, ai crescenti successi determinati dall’evoluzione delle tecniche dell’inseminazione artificiale, al concepimento in vitro, alla stimolazione delle ovaie e a tutte le tecniche sviluppate per sconfiggere l’infertilità. Un problema che interessa un numero sempre maggiore di coppie, dovuto in primis al fatto che si fanno figli sempre più tardi.
Una storia che, parallelamente, ha sollevato – e continua a farlo – questioni fondamentali: etiche, religiose, sociali, soprattutto guardando al futuro, che già si presenta carico di problemi delicatissimi, quali la donazione di sperma e ovuli, le madri surrogate, l’utero in affitto, le diagnosi per impianto, le manipolazioni genetiche.
Modem ne parla con
Jürg Stamm, primario del Centro cantonale di fertilità all’ospedale regionale di Locarno La Carità
Giovanni Micioni, psicologo e psicoterapeuta del Centro cantonale di fertilità
Alberto Bondolfi, professore emerito all’Università di Ginevra e direttore del Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler a Trento
André-Marie Jerumanis, professore di teologia morale fondamentale e di bioetica alla Facoltà di teologia di Lugano, membro della Commissione bioetica della Conferenza episcopale svizzera
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