“Campsite” è uno dei tanti dischi svizzeri concepiti durante i due anni di chiusura che ci siamo lasciati alle spalle. Per Anna Erhard, cantautrice rossocrociata che vive a Berlino da diversi anni, la chiusura totale attuata in Germania ha scatenato un party interiore, una voglia di festa che all'esterno era impossibile soddisfare.
“Campsite” non è un album depresso o malinconico, ha tutta l’energia del riscatto e porta con sé una ventata di cambiamento musicale, necessario al fine di un’evoluzione artistica.
Anna Erhard, lanciata nel suo nuovo mondo fatto di sintetizzatori, drum-machines e tanto “spoken”, racconta la genesi di un bel disco pop svizzero atipico, curato nuovamente dal produttore tedesco Pola Roy e pubblicato dall’etichetta basilese Radicalis.
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