Manuel Gagneux è un freak imprevedibile. Il suo nuovo progetto “Soft Captain” (con il chitarrista e musicista sperimentale Samuel Tschudin) è agli antipodi del metal gospel di Zeal & Ardor.
"Musica insipida ma con pathos e melodramma, per persone con un falso senso del diritto, che amano fantasticare d'indossare pantaloni bianchi e fare i posers sui ponti di yacht ridicolmente costosi”.
L’album di debutto di Soft Captain é robusto, raffinato e ironico, nella musica e nell’estetica.
È malinconico come certa musica neo-romantica dei primi anni '80, contiene “chanson” a tinte tropical-lounge che sembra d’essere in un film della Nouvelle Vague o armonie che ci ricordano i primissimi Coldplay. Un bel album svizzero inaspettato.
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