In ogni epoca umana ci sono mestieri che nascono e mestieri che muoiono. La trasformazione del tessuto sociale porta inevitabilmente con sé una continua trasformazione del tessuto economico.
Oggi ci sembrerebbe strano avere a che fare con una fiammiferaia come quella della favola, ad esempio. O con un acquaiolo: colui che vendeva acqua da bere agli angoli delle strade. Allo stesso modo una persona del 19mo secolo non avrebbe saputo che pesci pigliare, se si fosse trovata davanti a un informatico, o a un tiktoker.
Ma c’è una piccola categoria di mestieri, spesso antichi, che sebbene non rivestano più un’importanza economica, hanno resistito al cambiamento dei tempi. Sono quei mestieri che ci riconnettono con le nostre radici. Spesso mestieri artigiani, o contadini, che raccontano una storia; una sapienza nascosta tra le rughe delle mani. Mestieri che vengono riscoperti, che perdono il loro carattere di necessità per diventare hobby, passioni, se non addirittura forme di meditazione.
Uno di questi è il cestaio, che negli ultimi anni sta vivendo un aumento di popolarità grazie anche ai tanti corsi che si tengono in ogni forma, per poterne imparare le basi. Il protagonista del nostro Laser di oggi ha imparato così. Marco Pagani lo ha incontrato.
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