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Musica pop

Kush K - Drum Therapy

A cura di Marco Kohler e Sandra Romano

  • 25.05.2025
  • 29 min
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Quando le forze sono più grandi di te, puoi scegliere di combatterle o fartele amiche.

“Drum therapy”, il terzo album di Kush K nasce dall’idea che una botta non più fa male se diventi parte di quella botta, perché essere storditi facilita l’ingresso in quello stato.

Sono riflessioni scatenate dal pesante lutto vissuto dalla musicista poschiavina Catia Lanfranchi, prima di affrontare il nuovo capitolo musicale di Kusk K, uno shock alimentato anche dalla sensazione di “rottura” causata dallo stravolgimento della sua formazione.

Prendi “Lotophagi” del 2020, premiato da Indie Suisse come migliore album svizzero dell’anno, e prendi “Drum therapy” ... e sono due mondi lontani. Le canzoni non sono più solo canzoni, sono riflessioni sul fatto che esistano, sul motivo per cui si persegue un obbiettivo musicale.

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Kusk K oggi sono concettuali e sperimentali. Le sette canzoni di “Drum therapy”, concepite tra la Valle di Blenio, la Sardegna, Bienne e Zurigo, sono lo spaccato della visione di un’artista che si sposta sempre più verso il significato delle proprie idee. Ascoltarle è un’esperienza immersiva, dove il ritmo non è scandito da una batteria (se non in rare occasione) ma dall’alternarsi di canzoni che sono stati d’animo.

Serietà e ambiguità, leggerezza e vigore, rigore e gioco, un gioco di contrasti alla fine del quale, spentasi l’ultima canzone, hai la sensazione d’affacciarti sull’ignoto.

Sandra Romano ha incontrato Catia Lanfranchi a Zurigo.

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