L’Europa inaugura venerdì in Germania, a Jülich a ovest di Colonia, il suo primo calcolatore “exascale”. Destinato a colmare i ritardi del Vecchio continente rispetto a Stati Uniti e Cina nel campo dell’intelligenza artificiale e a rinforzare la ricerca scientifica, soprattutto sull’evoluzione del clima a lungo termine, Jupiter è in grado di effettuare un miliardo di miliardi di operazioni al secondo e occupa una superficie di 3’600 metri quadrati, pari a mezzo campo da calcio. Elaborato dal gruppo francese Atos, è costato mezzo miliardo di euro.
Gli esperti lo ritengono uno sviluppo “molto significativo” per “allenare” i modelli di IA, anche i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) che producono milioni di testi, utilizzati per i chatbot come ChatGPT e Gemini.
Gli Stati Uniti già dispongono di tre macchine con queste capacità, le uniche nel mondo per quanto è dato sapere, tutte al servizio del Dipartimento dell’energia. Continuano però soprattutto a detenere una superiorità nello sviluppo dei microchip più performanti, necessari al funzionamento di questi computer: Jupiter raggruppa 24’000 processori prodotti da Nvidia.
Alps, il computer del centro svizzero di calcolo scientifico che si trova a Lugano, scende ora all’ottavo posto della classifica delle macchine più potenti del globo.