Dieci anni sono un tempo sufficiente per capire se un’idea ha attecchito, se uno spazio ha trovato voce, se una struttura ha saputo diventare spazio. Il LAC di Lugano, in questo decennio, ha attraversato fasi, tensioni, entusiasmi, e ha finito per imporsi come una delle presenze culturali più riconoscibili della Svizzera italiana. Non per effetto di una retorica istituzionale, ma per sedimentazione: di progetti, di linguaggi, di relazioni.
La forza del LAC non sta soltanto nella monumentalità dell’edificio, quanto nella capacità di aver generato una trama. Il centro culturale luganese è diventato col tempo un punto di convergenza, dove le arti sceniche, la musica, le arti visive e la riflessione contemporanea si sono intrecciate con continuità.

LAC10. Un luogo che non c'era
Serate Evento 12.09.2025, 20:40
In questi dieci anni il LAC ha ospitato produzioni di rilievo, ha dato spazio a voci locali e internazionali, ha costruito collaborazioni, ha cercato una propria postura nel panorama culturale svizzero e internazionale. Ha avuto il merito di non restare chiuso nella logica dell’evento, cercando invece una relazione più profonda con il territorio, con le istituzioni, con il pubblico. A volte con slanci visionari, altre con esitazioni, ma sempre con coerenza.
Sin dai suoi esordi il LAC è stato un luogo poroso. Non una roccaforte, ma una soglia. Ha accolto il teatro, la musica, la danza, la parola, la luce. Ha saputo essere verticale e orizzontale, intimo e monumentale. Ha costruito ponti tra generazioni, tra lingue, tra sensibilità. Ha fatto della cultura un tempo condiviso, un ritmo comune, una forma di ascolto.
I festeggiamenti sono l’occasione per ascoltare voci, per restituire prospettive, per interrogare il senso di questa presenza culturale oggi. Perché dieci anni non sono solo una ricorrenza: sono un’occasione per fare il punto, per chiedersi cosa resta, cosa evolve, cosa manca. Il LAC non è una risposta definitiva. È un processo. E forse il suo valore sta proprio qui: nella capacità di restare permeabile, di non irrigidirsi, di continuare a cercare. In un tempo che tende a semplificare, il LAC ha scelto – e continua a scegliere – la complessità.
La fabbrica del LAC
10 candeline per il Centro Arte e Cultura, raccontato da cinque artisti

Contenuto audio
Igor Horvat (1./5)
Alphaville: i dossier 08.09.2025, 11:30
Cristina Galbiati (2./5)
Alphaville: i dossier 09.09.2025, 11:30
Paola Tripoli (3./5)
Alphaville: i dossier 10.09.2025, 11:30
Alan Alpenfelt (4./5)
Alphaville: i dossier 11.09.2025, 11:30
Francesca Benini (5./5)
Alphaville: i dossier 12.09.2025, 11:30
https://rsi.cue.rsi.ch/cultura/arte/Michel-Gagnon-e-il-suo-LAC--3084392.html