Arte e Spettacoli

Il trasloco forzato dei Fauni

L’Atelier dei Fauni chiude dopo dieci anni, simbolo della carenza di spazi culturali in Ticino. La compagnia riparte allo Spazio ELLE, dovendo rinunciare a gran parte del patrimonio artistico

  • Oggi, 10:00
i pupi di stac
Di: Alphaville/Mat 

Primo spettacolo del Teatro dei Fauni nello Spazio Elle a Locarno, il 20 dicembre alle 17. In scena i Pupi di Stac con la messa in scena di burattini tradizionali (per tutti) intitolata “I tre doni del vento Tramontano”.

La chiusura dell’Atelier Teatro dei Fauni in via alla Morettina 2 a Locarno, dopo dieci anni di lavoro febbrile, è l’ennesimo campanello d’allarme che il Canton Ticino sembra ostinarsi a ignorare. Un’altra porta che si chiude, un altro spazio culturale che evapora, un’altra conferma della cronica miopia verso chi crea, produce e anima la vita artistica del territorio. Il risultato? L’unica compagnia professionista del Locarnese si ritrova sfrattata, costretta a un trasloco non scelto ma subito, un esodo che fa male ma che apre anche spiragli inattesi.

Intervistata da Barbara Camplani in Alphaville, Santuzza Oberholzer, direttrice artistica, non usa giri di parole: la disdetta è stata «non volontaria, obbligata», frutto di un mancato accordo tra Municipio e proprietari privati. Una frattura amministrativa che non colpisce solo i Fauni, ma travolge «tutta una serie di attività professionali nell’ambito del teatro, ma anche della musica, della danza e anche amatoriali» che in quell’atelier avevano trovato un rifugio creativo. La sua chiusura non è un episodio isolato: è il sintomo di un problema strutturale, antico e irrisolto, la mancanza di spazi per creare, provare, formare e far circolare cultura.

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L’ultimo spettacolo al teatro dei Fauni

Alphaville 15.12.2025, 11:05

  • teatro-fauni.ch
  • Barbara Camplani

Come se non bastasse, la compagnia ha dovuto affrontare un’altra ferita: il destino delle scenografie e dei materiali accumulati in dieci anni. I burattini e le marionette sono «in salvo», ma per il resto si è dovuto «buttare un gran numero di scenografie e altri materiali». Un patrimonio artistico finito in discarica per mancanza di metri quadrati. Da qui l’idea di un mercatino di costumi, un gesto poetico e pragmatico insieme, per dare una seconda vita a ciò che non poteva essere salvato.

Eppure, nonostante tutto, i Fauni non si lasciano schiacciare. Ripartono. Si spostano allo Spazio ELLE, definito un «nido per diverse realtà socio culturali del Locarnese». Oberholzer guarda avanti con entusiasmo, felice di entrare nel collettivo del Forum socio-culturale: «ci piace molto far parte del collettivo del Forum socio culturale del Locarnese». Lo Spazio ELLE non ha una sala teatrale? Poco importa. I Fauni sono una «compagnia di giro», abituata a reinventarsi in ogni luogo, dal Ticino all’estero. L’adattabilità è la loro forza.

Per segnare questo passaggio, la compagnia ha immaginato un rito in due atti. Il primo, un «evento di congedo» nella vecchia sede, si è tenuto il 16 dicembre. Mercatino dei costumi, azione scenica, un ultimo saluto a uno spazio che per dieci anni ha respirato teatro. Il secondo, un «evento di benvenuto» allo Spazio ELLE, è in programma oggi, 20 dicembre, con lo spettacolo I tre doni del vento tramontano della storica compagnia I Pupi di Stac. Una storia di burattini in cui un «vento bonario» finisce per bastonare i prepotenti. Un auspicio, una metafora, forse un monito: che anche sul Teatro dei Fauni possa finalmente soffiare un vento capace di spazzare via l’indifferenza e aprire nuovi orizzonti.

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