Arte e Spettacoli

Vibrazioni della Terra al Musée Rath di Ginevra

Un viaggio nell’arte aborigena contemporanea attraverso lo sguardo potente delle artiste donne: storie di resistenza, visioni ancestrali e mondi simbolici che vibrano oltre il tempo e le culture

  • 2 ore fa
aborigeni in mostra a Ginevra
Di: Alphaville/Mat 

L’arte aborigena contemporanea, universo vibrante e profondissimo, trova oggi (fino al 19 aprile 2026) una vetrina d’eccezione al Museo Rath di Ginevra. La mostra, dedicata in particolare alle artiste donne, apre uno squarcio su un movimento che affonda le radici in una storia millenaria ma che ha preso forma consapevole solo dagli anni ’70. Come ricorda il curatore Samuel Gros, «quella che oggi chiamiamo arte aborigena contemporanea prima semplicemente non esisteva».

Fino al 1967 gli aborigeni australiani non erano nemmeno considerati cittadini: vivevano in una condizione di invisibilità legale che impediva loro perfino di avere un passaporto. In questo contesto di esclusione, l’arte diventa un gesto di riappropriazione culturale, un modo per far emergere identità e memoria. Il 1971 segna la svolta: nel deserto centrale dell’Australia nasce una produzione artistica consapevole, dedicata alla trasmissione di riti, miti ancestrali e del ritmo della terra, tradotti in segni e colori.

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Arte Aborigena in mostra

Alphaville 12.12.2025, 11:45

  • Imago Images
  • Mattia Pelli

La mostra ginevrina rivela la straordinaria diversità di questo universo, che si estende su un territorio immenso e comprende oltre 250 lingue tradizionali. Una varietà che si riflette nelle scelte estetiche delle artiste. Come osserva Gros al microfono di Lou Lepori in Alphaville, «nelle sale troverete immagini che evocano una cosmogonia naturale, ricca di simboli, ma le differenze sono enormi». Emily Kame Kngwarreye e Sally Gabori, celebrate nei più grandi musei del mondo, incarnano mondi pittorici e simbolici radicalmente diversi.

Particolarmente toccante è la centralità delle artiste donne, molte delle quali hanno iniziato a dipingere in età avanzata, dopo vite segnate da esilio e divieti culturali. Sally Gabori, nata nel 1924, scopre la pittura a 80 anni e crea oltre duemila opere. Patsy Anguburra Lulpunda inizia a disegnare i suoi celebri corvi a 100 anni, diventando una delle artiste più apprezzate del movimento. Storie che raccontano una forza creativa capace di emergere nonostante tutto, e di emanciparsi dalle tecniche apprese in famiglia per generare linguaggi assolutamente personali.

arte aborigena in mostra a Ginevra

Pur lontana dalla nostra tradizione, l’arte aborigena possiede una sorprendente capacità di risuonare con lo sguardo occidentale. Noi la leggiamo come astratta, ma in essa non esiste la preoccupazione del realismo: sogno e realtà, tempo ciclico, natura e umano si intrecciano fino a rendere impossibile una rappresentazione mimetica. Eppure proprio questa tensione verso un’energia profonda, fatta di colore, ritmo, linee e geometrie, crea un ponte inatteso con l’astrazione occidentale. Non stupisce che artisti come Pollock o Rothko abbiano cercato lo stesso spazio di pura percezione.

La diffusione internazionale di queste opere è legata al loro straordinario effetto vibratorio. Collezionisti come Sol LeWitt o Mario Merz hanno riconosciuto in esse la capacità di superare i dualismi tipici del pensiero occidentale, aprendo un dialogo fertile tra mondi lontani.

La mostra del Museo Rath non è solo un’esposizione: è un invito a entrare in un universo culturale complesso, a lasciarsi attraversare da un’altra idea di tempo, di spazio, di memoria. Un’occasione per riflettere sulla resilienza, sulla storia e sulla potenza universale dell’arte nel creare ponti tra culture e generazioni.

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