Il Partito comunista vuole continuare a crescere in Ticino, come ha fatto nelle ultime consultazioni elettorali, anche a livello comunale. Per questo non ha alcun problema a trovare sponde al di fuori della propria area di riferimento. Quella del PC vuole essere una sinistra patriottica, contraria alla NATO e ad accordi con l’UE. Parole che ricordano l’UDC, ma questo non sembra creare il minimo disagio. Imbarazzante, semmai è la pregiudiziale degli altri: “Se una cosa la dice anche l’UDC, allora a sinistra è vietato sostenerla. Questo è il livello del dibattito politico a cui siamo arrivati”, dice dalla tribuna il vicesegretario Alessandro Lucchini, e qualcuno dalla platea commenta: “Vergogna”.
“In generale la situazione economica del nostro Cantone è disastrosa: abbiamo un processo di deindustrializzazione ed una concorrenza tra lavoratori con il frontalierato che aumenta e che viene sfruttato per ridurre i salari”, spiega il segretario politico Massimilano Ay. Per questo il partito sosterrà le mobilitazioni dei dipendenti pubblici così come ha sostenuto quelle degli studenti.
“La priorità è un partito solido, presente sul territorio. Lo stiamo facendo bene da anni tra gli studenti, tra i giovani, adesso cercheremo di farlo anche in ambito sindacale, tra gli operai che forse la sinistra ha un po’ perso di vista”, aggiunge Ay.








