dall'inviato a Copenaghen Omar Bergomi
Highlights: sette mesi fa era stata la partita delle porte aperte, con sei reti cadute tra Danimarca e Svizzera. Stavolta invece si è rischiato di non vederne nessuna. Certo, visto la tipologia delle due squadre in campo era senz'altro più credibile un tipo di partita del genere piuttosto che quanto successo a Basilea, ma le occasioni non sono mancate, soprattutto da parte rossocrociata. A crearle però, ancora una volta, non sono stati gli attaccanti. Tolte le due ghiotte occasioni di Admir Mehmedi, sono stati Granit Xhaka, Ricardo Rodriguez e addirittura un difensore danese ad andare più vicini al gol per la Svizzera. È vero che il calcio moderno prevede che tutti attacchino e tutti difendano, ma se ogni tanto i nostri centravanti la buttassero anche dentro non sarebbe male.
Top player: qualcuno poteva attendersi ad un gran match di Yann Sommer in una sfida magari con Christian Eriksen e invece a brillare è stato l'altro portiere, Kasper Schmeichel. Il figliol prodigo del leggendario Peter ha sfoderato una prestazione che definire maiuscola sarebbe riduttivo. Vero, come detto l'attacco svizzero ancora una volta ha lasciato a desiderare, ma il numero 1 del Leicester ha effettuato almeno quattro interventi prodigiosi che hanno salvato il risultato e anche la "maledizione" che vuole la Svizzera incapace di battere i nordici. Ma con un portiere del genere come si fa a segnare?
Minuti di recupero: il pubblico danese ci teneva parecchio a questa partita e si è visto. La quasi figuraccia dell'andata al St.Jakob-Park, poi trasformatasi in "miracolo" negli ultimi minuti, ha lasciato il segno. I fischi assordanti all'indirizzo degli elvetici appena scesi in campo (e anche durante la partita) e una coreografia degna di un big match di Champions League avrebbero potuto spaventare qualche giocatore, e invece questo 12o uomo non ha influito sulle trame rossocrociate, anzi le ha esaltate. Poi però ancora una volta un finale thriller ha fatto esplodere di gioia i 38'000 del Parken Stadium che sino ad allora avevano sudato freddo... ma ciò non giustifica comunque il lancio di bicchieri di birra dagli spalti!