Non potrà mantenere la promessa di essere fisicamente presente al Wankdorf, ma Simonetto Simonetti domenica pomeriggio guarderà certamente la finalissima del suo Lugano davanti alla TV. "Gli ho fatto una mezza promessa ma non la posso mantenere - ha spiegato uno degli eroi della Coppa Svizzera del 1968 - ci andranno mio figlio e mio nipote, io la guarderò per televisione come l'anno scorso... così, per scaramanzia, magari la vinciamo ancora. E se me la riportano a Lugano, andrò giù di nuovo a baciarla".
L'attenzione poi si sposta su quella finale del 1968, in cui il Lugano superò il Winterthur per 2-1 proprio con un gol di Simonetti: "Siamo andati in ritiro 3 giorni e ci siamo caricati solo di nervoso, tanto è vero che non abbiamo fatto una buona partita. Ci siamo svegliati un po' nel secondo tempo e per fortuna alla fine è arrivato quello spunto decisivo: Brenna mi ha lanciato ed è venuto fuori il mio gol. Sono esploso, anche se forse non realizzavo neanche di aver vinto la Coppa Svizzera".
Con l'YB siamo lì, ma io ho piena fiducia nel Crus e nel Cao
Simonetto Simonetti