Dall'inviato a Bratislava Federico Fiorito
Sotto il numero la corazza, sotto la corazza uomini più o meno giovani, persone che hanno l’onere e l’onore di rappresentare il paese ad un Mondiale. Tra tutte queste cose una maglia con la croce bianca su sfondo rosso che significa molto sia per loro che devono indossarla, sia per i tifosi che la devono sostenere.
E allora cosa si prova a portare questa maglia? “Stolz, fierté, onore”, sono le parole più usate per descrivere un sentimento che difficilmente possiamo capire noi che restiamo a osservarli dagli spalti. “Do sempre il massimo quando sono qui – ammette Roman Josi, uno che è arrivato a Bratislava con 88 partite di NHL nelle gambe e che anche qui viene impiegato in media 25 minuti da Patrick Fischer – Ho dei ricordi indimenticabili e vengo sempre volentieri”.
“Non tutti hanno la possibilità di giocare in Nazionale – prosegue Andres Ambühl – E anche questo lo rende un qualcosa di molto speciale”. Mentre Tristan Scherwey pone l’accento anche sul gruppo: “Ti trovi qui con giocatori che non vedi mai durante la stagione e vivi dei momenti indimenticabili. Siamo molto uniti e sentiamo la spinta dei tifosi e la loro fierezza. Da qui nasce la grande motivazione che ci fa lottare per il nostro paese”.
Mondiali, l'orgoglio di portare la maglia della Nazionale (22.05.2019)
RSI Sport 22.05.2019, 11:46