Fiala riesce sempre a essere in perfetta forma

Highlight: come azioni memorabili si potrebbe mandare in loop tutta la partita di Fiala. Ma stavolta come momento decisivo del match non scegliamo né un gol, né un assist e nemmeno una parata, bensì l’approccio al secondo periodo di tutta la squadra. Dopo due passaggi a vuoto nel periodo centrale in entrambi i primi due match serviva una svolta che dimostrasse che gli elvetici fossero capaci di restare concentrati per tutti i 60 minuti. E ci sono riusciti.

Top player: che giocatore Kevin Fiala! Non è una scelta dettata dal suo fresco arrivo, ma è un dato di fatto: l’ala dei Kings è davvero di un’altra categoria. È lui a suonare la carica con un palo che grida vendetta e con l’assist a Siegenthaler per il 2-0. Ma oltre a quello offre tanto altro, è sempre il 28enne che prende in mano il disco nei momenti delicati, ed è lui che al contempo crea spettacolo. Chiedere a Garland e O’Connor, entrambi “infiocchettati” con dei giochi di prestigio che hanno mandato in visibilio il pubblico presente. L’anno scorso appena atterrato a Praga giocò lo stesso giorno (e segnò due gol), quest’anno ha esordito il giorno dopo l’arrivo e ha ancora impressionato.

Time out: è lunedì per tutti e lo si vede anche alla Jyske Bank Boxen, completamente chiusa sino a un paio d’ore prima del match e con ben poco pubblico presente sugli spalti (circa 5’700 sui 12’000 possibili). Onore ai comunque tanti rossocrociati (praticamente la quasi totalità dei 5’700, con i tifosi americani non pervenuti) che ancora hanno sostenuto la Nazionale anche in questa partita. La poca presenza dei fan permette però al contempo di riuscire a sentire al meglio i suoni del match: tiri, pali, parate e i check sul plexiglass. Anche questa è un’esperienza.