Cultura

Dirk Koy: l’arte tra analogico e digitale

Ultimi giorni per immergersi nel MUDA, il museo dedicato all’arte digitale: la mostra di Dirk Koy a Castel Grande chiude il 9 novembre

  • Un'ora fa
Le cuffie VR e i controller di movimento consentono a Dirk Koy di liberarsi dai lunghi processi di rendering e di dare vita alla sua immaginazione in tempo reale.
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Il MUDA arriva in Ticino

RSI Cult+ 22.10.2025, 14:26

  • © Digital Arts Association
  • Chiara Fanetti / Luca Bassi
Di: Chiara Fanetti 

Dopo cinque anni di attività a Zurigo, il MUDA, museo dedicato all’arte digitale, ha ripreso la sua programmazione in Ticino, con una nuova vita e una nuova forma. Il progetto, nato da una fortunata campagna di crowfunding nel 2015, aveva chiuso i battenti nel 2020 per mancanza di ulteriori fondi: la sua ricomparsa negli spazi del Castel Grande di Bellinzona è stata quindi una notizia più che gradita per il pubblico e anche di indubbia importanza per l’offerta culturale nazionale.

Ad inaugurare questo nuovo periodo di proposte ed eventi è la mostra dell’artista basilese Dirk Koy. Classe 1977, Koy ha raggiunto la fama internazionale soprattutto grazie alla sua capacità di fondere filmati analogici e tecnologie digitali, stravolgendo con le sue opere la nostra percezione del reale, in modo sorprendente e disorientante.

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L'artista basilese Dirk Koy

Dirk Koy in mostra al Castelgrande

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  • muda.co
  • Emanuela Burgazzoli

Fino al 9 novembre 2025 sarà possibile scoprire il suo lavoro attraverso una mostra curata da Francesca Sanfilippo, ideatrice e responsabile del progetto MUDA in Ticino. Per questa esposizione Dirk Koy ha invitato a collaborare anche altri artisti svizzeri Esther Hunziker, Sabine Hertig e il duo ticinese Andreas Gysin & Sidi Vanetti.

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Punti interrogativi sull’Intelligenza Artificiale

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