Franco Masoni (1928-2025) e Alberto Lepori (1930-2025) sono stati accomunati da una profonda passione per la cultura, nonostante abbiano incarnato ideali politici spesso antitetici. Entrambi furono protagonisti e testimoni di una lunga stagione del passato recente della Svizzera italiana.
Franco Masoni rappresentava la cultura liberale laica di derivazione ottocentesca, sostanzialmente anticlericale. Per il PLR è stato in Gran Consiglio, poi è andato a Berna come consigliere nazionale e ha terminato la sua carriera come presidente del Consiglio degli Stati.
Alberto Lepori discendeva invece da un’importante famiglia di conservatori - suo zio era il consigliere federale Giuseppe Lepori - e si è sempre identificato con il partito che li rappresentava. È stato granconsigliere, consigliere di Stato e prima ancora aveva diretto vari fogli politici del partito e associazioni giovanili.
Due visioni, una cultura: ricordando Lepori e Masoni
Kappa e Spalla 27.10.2025, 17:35
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Entrambi erano avvocati, e condividevano una passione per la scrittura. Hanno scritto molto, soprattutto articoli giornalistici: Lepori su Popolo e Libertà, Masoni sulla Gazzetta Ticinese. Non si limitavano dunque ai banchi dei parlamenti, ma agivano anche attraverso la cultura, ereditata dalle generazioni precedenti e che loro hanno contribuito a tenere in vita. Erano l’incarnazione di ideali diversi, sì, ma moderati: una parola che oggi appare sempre meno visibile.
Moderazione che spesso dava frutti importanti, come quando, nel 1990, si tenne a Lugano un importante forum di intellettuali e politici lettoni della diaspora, che volevano immaginare una Lettonia indipendente dall’Unione Sovietica. Quando il Comune di Lugano fece marcia indietro a causa di pressioni dall’ambasciata sovietica di Berna, intervenne Franco Masoni, allora presidente della Commissione Affari esteri del Consiglio degli Stati. Con un intenso lavoro diplomatico, riuscì a fornire le necessarie garanzie per far sì che il forum si tenesse.
Da quell’incontro nacque una bozza di Costituzione della Repubblica di Lettonia, proclamata ufficialmente l’anno successivo. Negli anni successivi, la Lettonia politica ha dimostrato grande riconoscenza nei confronti di Masoni per quell’operazione autenticamente liberale: dalla neutrale Svizzera, aveva dato le garanzie per aiutare un Paese a diventare indipendente da un potere coercitivo come quello dell’Unione Sovietica.
La passione per la cultura era evidente in entrambi. E trovava un esempio concreto nella biblioteca di Alberto Lepori, che non poteva che impressionare il visitatore per la mole di temi che toccava, spaziando in un settore preciso: quello di una democrazia cattolica di impostazione democratico-sociale, quella dei Turoldo, dei La Pira, dei Maritain e dei Lazzati. Libri postillati, letti, pieni di foglietti: veramente vissuti.
Chissà se oggi le biblioteche dei politici sono altrettanto ricche.
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