L’eco dei richiami

Al centro dell’esposizione dell’artista ticinese Maria Pia Borgnini in corso allo Spazio Officina di Chiasso, sono un insieme di opere che compongono il progetto espositivo Eco dei richiami, una serie di lavori realizzati fra il 2012 e il 2023 e incentrati sull’uso della coperta isotermica quale supporto pittorico e al contempo quale mezzo espressivo. La mostra è a cura di Marco Franciolli e Nicoletta Ossanna Cavadini.

La coperta isotermica è uno strumento utilizzato in tutti quei casi estremi di soccorso d’urgenza, dal soccorso dei migranti in mare alle vittime di valanghe in montagna, casi in cui è urgente arrivare alla stabilizzazione termica dei corpi delle persone, sia per mantenere il calore, in caso di ipotermia, che per rifletterlo in caso dei colpi di calore. Argentata da un lato e dorata dall’altro, è costituita da una parte che protegge dal freddo, trattenendo il calore del corpo, e dall’altra che riflette i raggi solari.

Marco Franciolli, co-curatore della mostra, intervistato da Marco Pagani per Alphaville: «Ha delle particolarità proprio di materiale di rifrazione della luce, di resistenza e di fragilità che si presta bene per un artista come Maria Pia Borgnini che ha sempre avuto un interesse per il rapporto tra luce e tenebra, tra luminosità e oscurità e in questo caso questo materiale si presta molto bene»

Maria Pia Borgnini è nata a Bellinzona nel 1952. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, dalla metà degli anni Ottanta, ha esposto in Svizzera e all’estero in numerose mostre personali e collettive. Vive e opera nel suo atelier di Lugano.

La mostra L’eco dei richiami è aperta al pubblico fino all’8 dicembre 2024, dal martedì al venerdì (14-18) e il sabato e la domenica (10-12 e 14-18). Allo Spazio Officia di Chiasso.