Monteforno non si è spenta per ragioni di cambio di tecnologia, ma per abbandono di un progetto e eliminazione di una concorrente.
Laura Curino
Trent’anni fa, il 31 gennaio 1995, dopo l’ultimo turno di fabbrica qualcuno spegne la luce e lascia il buio. La Monteforno, la grande acciaieria di Bodio, una vera potenza mondiale nel settore della produzione di tondini d’acciaio per l’edilizia, chiude la sua attività e lascia a casa centinaia di operai. L’intero Ticino era ancora incredulo, lo sviluppo della Monteforno era strettamente legato con quello del Ticino industriale. Per la Leventina era finita un’epoca.
Fondata nel 1946, l’avventura industriale della Monteforno inizia con l’intuizione imprenditoriale dell’avvocato Aldo Alliata e dell’ingegner Luigi Giussani che decisero di creare in Ticino una piccola acciaieria per coprire un vuoto nell’offerta di tondini per l’edilizia, settore in grande ascesa in quegli anni di boom economico e sfidare a sud delle alpi, le grandi industrie del nord della Svizzera.
La storia dell’acciaieria di Bodio, con attività a Giornico, è la storia dell’ascesa della più grande azienda industriale del Ticino e del suo declino lento ma inesorabile, dopo l’acquisizione da parte del potente marchio svizzero dell’acciaio Von Roll che ne diminuì progressivamente la produzione fino a chiudere definitivamente la fonderia il 31 gennaio del 1995. Von Roll giusto l’anno dopo si sarebbe separata dal suo tradizionale core business, uscendo dal settore siderurgico. In Leventina furono vane le lotte degli operai e dei sindacati impegnati a salvare, fino all’ultimo, gli operai rimasti, dopo un progressivo smantellamento della produzione. Ormai erano rimasti meno di 1/4 degli operai dei tempi di maggior splendore della Monteforno, quando a lavorarci erano in 1750.

Monteforno, dal 15 al 19 ottobre 2025
La Fabbrica di tondini è legata a doppio filo con la storia del territorio e dei suoi abitanti. Un legame evidente fin dalle origini. A partire dal suo stesso nome. Il nome Monteforno deriva da un’illuminazione dell’Ingegner Aldo Alliata che voltando lo sguardo verso la montagna chiese quale nome avesse, alla risposta «quello è il Monte Forno» decise il nome della fabbrica.

Quaderno della Monteforno
RSI Cultura 12.10.2024, 19:30
La vicenda dell’acciaieria di Bodio è epica. Dopo aver portato nella zona sviluppo e benessere con un’affluenza di operai dall’estero, specie dall’Italia, seguì il rapido declino, che fece scivolare la Monteforno verso un finale drammatico per il territorio e per l’intero Cantone. Raccontata da scrittori e storici nei 50 anni che sono seguiti, ora grazie alla produzione del Teatro Sociale di Bellinzona la sua storia è diventa uno spettacolo, in scena dal 15 al 19 ottobre.

Ticino industriale e Monteforno
Alphaville 14.10.2024, 12:35
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Scritto da Sara Rossi Guidicelli e diretto da Laura Curino, il testo “Monteforno” nasce dalle testimonianze raccolte dalla drammaturga tra ex operai sardi, siciliani, bergamaschi e ticinesi che vi hanno lavorato. Pprotagonisti Matteo Carassini e Raissa Avilés, accompagnati dal Coro Scam Leventina diretto da Andrea Cupia e dai partecipanti al quinto anno del corso di teatro del Teatro Sociale Bellinzona e del Giovane Teatro Grigioni.
CSI 18.00 del 10.11.14: Un libro sulla Monteforno
Scelti per voi 11.11.2014, 12:09
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Lo spettacolo fa parte di un più ampio progetto iniziato con la pubblicazione del Quaderno della Monteforno. Un racconto di fabbrica di Sara Rossi Guidicelli pubblicato dall’Istituto editoriale ticinese nel 2024. Un racconto che è stato ispirato da un volume uscito in precedenza sulla acciaieria di Giornico: Storie di acciaio, di uomini e di lotte (Fontana Edizioni, 2014) del giornalista e storico Mattia Pelli che da interviste e materiale d’archivio ha raccontato la storia della Monteforno e dei suoi opera per restituire un pezzo di storia di un Ticino che un sedime e un edificio di architettura industriale a fianco dell’autostrada, tra Bodio e Giornico, ancora ricorda.
La fatica è quella, la conosci. Hai fatto 1500 tonnellate di acciaio, portando il ferro a 2000 gradi, come sempre, per anni. Solo che l’ultimo giorno, dopo il turno, qualcuno spegne la luce e lascia il buio. Gli operai vanno a casa, per sempre.
Mattia Pelli, Storie di acciaio, di uomini e di lotte, Fontana Edizioni, 2014
Una nuova produzione del Teatro Sociale che, attraverso una narrazione corale, ricostruisce non solo la storia della fabbrica e dei suoi lavoratori ma anche la storia della società ticinese nel secondo novecento e della sua trasformazione. Ospite di Charlot, la scrittrice e giornalista Sara Rossi Guidicelli, autrice del testo drammaturgico e Laura Curino, autrice, attrice e regista torinese che pone una particolare attenzione nel suo impegno per la scena al tema del lavoro, al punto di vista femminile sulla contemporaneità e alle nuove generazioni. Nota per il suo dittico sulla storia della famiglia Olivetti, Curino è una delle interpreti più sensibili del teatro di narrazione italiano ed è la regista della nuova produzione del Teatro di Bellinzona.
https://rsi.cue.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/in-altre-parole/Sara-Rossi-Guidicelli--2122808.html
La Monteforno è uno spartiacque. Ho intervistato i sindacalisti, i dirigenti, tutto quello che ruotava attorno alla Monteforno, ed era tantissimo materiale, molto, molto interessante. Materiale che racconta della vita di un sacco di persone, di tutta una regione, ma che ci riguarda tutti. Era un peccato tenere una frase qua, un dettaglio là, rievocare come fa il teatro, senza veramente dire, spiegare tutto, e quindi cosa ne facevo di tutto quel materiale? Perciò ho deciso di scrivere il libro come “quaderno degli appunti” di tutti questi incontri che facevo per arrivare poi appunto alla scrittura teatrale.
Sara Rossi Guidicelli

Alla Monteforno di Bodio
RSI Archivi 08.03.1963, 00:00
Un lavoro teatrale che dichiara la volontà di raccontare e evocare il lavoro in una fabbrica che non c’è più, nel modo più completo possibile. E lo fa scegliendo di giocare con l’elemento musicale, del canto. Mentre il narratore racconta la storia della fabbrica e le storie degli uomini che ci lavorarono, la musica e le canzoni restituiscono alla narrazione uno spessore di emozioni, pericoli e paure che oggi, noi che non possiamo tornare in quegli spazi della fucina della Leventina, altrimenti mancherebbe. Un lavoro che ridona piena voce agli operai che hanno fatto grande l’industria dell’acciaio in Ticino,
L’hanno fatta grande, in quanto hanno lavorato lì con grande fatica, ma anche con grande passione. E poi, nella parabola discendente della Montaforno, anche con grande dispiacere.
Laura Curino, regista dello spettacolo
E va detto che una forte attenzione per i temi della vita pubblica, temi forti politici e sociali si ritrova in tutte le proposte del programma della nuova stagione del teatro Sociale di Bellinzona come ha raccontato a neo Gianfranco Helbling, direttore del Teatro Sociale di Bellinzona.
Nelle storie degli operai di Bodio delle loro famiglie, delle mogli, dei figlie e delle figlie si racconta in fondo la storia del ‘900 e si racconta la trasformazione del mondo del lavoro di oggi. Noi non sappiamo più dove vengono prodotti quei tondini, però le case continuiamo a costruirle.
Gianfranco Helbling, direttore del Teatro Sociale di Bellinzona che ha prodotto lo spettacolo
L’acciaieria tra le montagne
Charlot 12.10.2025, 14:35
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Nuova stagione al Teatro Sociale
RSI Cultura 24.09.2025, 19:00