È solo la quinta edizione del progetto BaseCamp del Locarno Film Festival, eppure ha già cambiato forma, scopo e location diverse volte. Una mutazione continua che fa parte del DNA della proposta: nata inizialmente come spazio per garantire un alloggio accessibile e un luogo di creazione per giovani artisti e talenti emergenti, il BaseCamp si è evoluto per diventare anche un contesto che attiva riflessioni e conversazioni. Il motto di quest’edizione lo esplicita chiaramente: “In Conversation we Trust”, ci fidiamo dello scambio, dell’interazione, della contaminazione che avviene tra opinioni e punti di vista diversi, tra esperienze differenti.
Il programma, che va dall’8 al 16 agosto, prevede ovviamente molti incontri; diversi di questi – alcuni curati insieme all’Università della Svizzera italiana - ragionano sul futuro della sopravvivenza, andando oltre i confini delle discipline per affrontare questa tematica partendo dall’arte e dal cinema per arrivare ad una riflessione più ampia, globale e umana.
Le serate si concentrano soprattutto su dj-set, concerti e presentazioni, tutti spunti che vogliono attivare il pensiero critico, lo scambio o il semplice flusso dell’immaginazione.
La novità di quest’anno è anche la presenza di una libreria che s’interroga sulla forma e sull’impatto del suono. La selezione dei volumi e delle pubblicazioni è molto particolare, con libri d’arte e d’artista che sfidano i formati e i supporti.
Primo giorno del Locarno Film Festival (3./13)
Alphaville 07.08.2024, 12:35