Gionata Zanetta è un creativo, uno vero: con lui il termine riprende il suo giusto peso, non è più solo una parola per descrivere chiunque pubblica un post su un qualsiasi socialnetwork. La mente di Gionata è sempre pronta a scappare dalla realtà verso un film, un disco, un progetto. Impossibile parlare con lui e non sentirsi dire una cosa tipo: “Ma sai che questa storia potrebbe essere una canzone?” Agitatore culturale, soprattutto a Massagno dove c’è il suo storico atelier, è molto conosciuto come musicista: è stato uno dei primi a coniugare testi d’autore e leggerezza pop in italiano, molto prima della nascita della musica “indie” in Italia. Oggi si dedica molto anche all’animazione. Il suo ultimo film, Boutique Patuzzo, si potrà vedere su RSI La 2, lunedì 2 giugno.
«Il bello dell’animazione è che, anche con pochissimo budget, se hai un’idea buona, puoi fare delle cose strepitose. Non ci sono limiti. Puoi sognare davvero, a costo quasi zero. Io mi sono avvicinato al mondo dell’animazione da bambino, come tanti che poi finiscono per fare questo lavoro. Mi piaceva, nella mia cameretta, provare a filmare e suonare una parte, vedere Super 8, registrare e provare a ottenere qualcosa. Per i miei lavori uso una tecnica mista, quindi c’è sempre un misto di disegni, animazione tradizionale, animazione digitale al computer e, in qualche caso, anche delle immagini generate con le ultime tecnologie. E poi c’è sempre tanta musica: io nasco come musicista, solo in seguito sono arrivato al mondo dell’immagine. Boutique Patuzzo è nato un paio d’anni fa, con un incontro casuale. Avevo affittato uno spazio per un progetto. Ho conosciuto i proprietari del posto e mi hanno raccontato una storia che era un po’quella che cercavo. Una storia romantica su Lugano, ambientata agli inizi del Novecento. È un mix in tecnica mista con animazione riprese dal vero, archivi e canzoni originali. La colonna sonora della serie, creata con la collaborazione dell’Orchestra della Svizzera Italiana, sarà ascoltabile anche su Spotify».

Boutique Patuzzo, il trailer
RSI Cultura 26.05.2025, 14:26
Gionata sta realizzando anche un’altra animazione, ambientata sempre nel passato, nel ‘900, ma una trentina di anni dopo. Lo scenario che fa da sfondo alle avventure è sempre Lugano, ma non una boutique, anzi, era un luogo quasi all’opposto, molto particolare: il quartiere Sassello, che, all’epoca, era una contrada un po’ malfamata dove veniva esercitata la prostituzione.
«Mentre stavo realizzando Boutique Patuzzo, stavo facendo delle ricerche, ho scoperto che Dario Galimberti, uno scrittore e architetto ticinese, aveva scritto dei romanzi ambientati proprio nel quartiere del Sassello, a Lugano negli anni ‘30. Ho letto il primo e ho detto subito: “Wow! Qui, sarebbe bello fare una serie animata su questo personaggio Ezechiele Beretta, delegato della polizia di Lugano negli anni ’30!” Così è nata l’idea».

l commissario della polizia di Lugano anni '30 Ezechiele Beretta
Come detto, Gionata ha usato anche l’intelligenza artificiale per realizzare queste sue nuove animazioni. Ma con il contagocce, secondo una logica artigianale tutta sua.
«L’AI la uso per generare alcuni piccoli elementi che poi magari stampo, ritaglio, sempre all’interno di una tecnica di animazione mista. Non c’è niente di generato direttamente dall’AI. Per esempio, nella serie Beretta le facce sono tutte disegnate a matita, gli sfondi sono fotografie vere, solo alcuni corpi sono generati con l’AI, ma a partire da acquerelli e da disegni fatti da me. Non è che, per esempio, ordino all’intelligenza artificiale “fammi vedere un uomo che corre”, poi lei me lo genera e butto tutto dentro: no, non mi piace come processo.
Dieci anni fa, quando ho realizzato i primi progetti nell’ambito dell’animazione, mi sono mosso in solitaria. Ho scoperto poi che, nella Svizzera italiana, ci sono tante altre persone interessate. C’è il gruppo “Film d’animazione della Svizzera italiana” che si dà tantissimo da fare, organizza un festival bellissimo, i Lugano Animation Day al Foce, che d’estate ha un’appendice al Boschetto Ciani. Il sogno sarebbe quello di riuscire a fare anche qualche film d’animazione, un lungometraggio d’animazione vero e proprio, coinvolgendo altri animatori, perché credo che comunque la Svizzera italiana possa dare qualcosa in quell’ambito».

Gionata Zanetta (Neo, 17.5.2025)
RSI Cultura 17.05.2025, 19:30