La 38ª edizione di Castellinaria, il Festival del cinema giovane di Bellinzona, invade il Ticino dal 15 al 22 novembre con un turbine di immagini, storie e incontri. Non un semplice cartellone di proiezioni, ma un vero viaggio che attraversa passato, presente e futuro del cinema, con la sua capacità di parlare a tutte le generazioni.
Giancarlo Zappoli, direttore artistico, rivendica la peculiarità del festival: «Siamo tra i pochi festival europei dedicati ai giovani che hanno anche un pubblico adulto. Non un evento che si spegne al tramonto, ma un dialogo continuo tra mondi diversi, che si intrecciano e si arricchiscono a vicenda» (intervistato da Alessandro Bertoglio in Indovina chi viene al cinema). È questa la cifra che rende Castellinaria unico nel panorama europeo.
Gli ospiti di quest’anno incarnano lo spirito resiliente del festival: da un lato Piero Pelù, che porta in anteprima internazionale Rumore dentro, il racconto della sua battaglia contro un acufene, trasformato in manifesto di tenacia: «Non devi mollare mai. Anche di fronte alle difficoltà più grosse puoi avere un periodo di sconforto, ma poi devi reagire». Dall’altro Maurizio Nichetti, che torna alla regia dopo ventiquattro anni con Amiche mai, la sua “seconda opera prima”, capace di mescolare linguaggi e ironia visionaria. «Quello che li unisce secondo me è l’essere innovatori. Uno sul versante del rock, l’altro nel cinema, sempre un passo avanti rispetto ai tempi», sottolinea il direttore artistico Giancarlo Zappoli.
“Reagire” è la parola che attraversa molte opere in programma. Lo si ritrova nella giovane Frida Kahlo di Carla Gutiérrez, nel Pascoli adolescente di Giuseppe Piccioni, nelle storie di resistenza e coraggio raccontate da Maryam Touzani. È un filo rosso che lega biografie e invenzioni, e che diventa specchio del nostro tempo.
Il futuro entra in scena con Wider Than The Sky di Valerio Jalongo, che affronta il tema dell’intelligenza artificiale e la possibilità di trasferire l’essenza del cervello umano a una macchina. Una riflessione che il festival rilancia anche con la conferenza “Le forme emergenti della conoscenza AI”.
Non mancano le chicche: Mary Anning, cacciatrice di fossili di Marcel Barelli, premiato a Locarno per la sua tecnica d’animazione, restituisce la vita di una pioniera della scienza. Peter Cattaneo firma The Penguin Lessons, commedia agrodolce ambientata nell’Argentina degli anni ’70. I fratelli Dardenne tornano con Jeunes Mères, affrontando con la loro consueta sensibilità il tema della maternità adolescenziale.
Con settanta film, atelier, conferenze e ospiti illustri, Castellinaria si conferma un baluardo di storie e sogni condivisi. Un luogo dove il cinema continua a essere vissuto come incontro, come crescita, come possibilità di immaginare il futuro. Perché, come insegna l’esempio di Pelù, anche di fronte alle difficoltà più grandi l’importante è non smettere mai di reagire, di creare, di sognare.
Dall’ultima Palma d’oro di Cannes a Castellinaria
Indovina chi viene al cinema 15.11.2025, 12:45
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