Filosofia e Religioni

Il coraggio di essere fragili

La fragilità non è debolezza, ma apertura al mondo. Simone Weil e Rainer Maria Rilke mostrano come vulnerabilità e precarietà siano la vera forza che rende possibile la grazia e l’amore

  • Un'ora fa
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Di: Mat Cavadini 

Viviamo in un tempo che esalta la durezza, la resilienza intesa come corazza, la capacità di resistere senza incrinature. Eppure, proprio ciò che appare fragile, vulnerabile, esposto, può rivelarsi la più autentica forza. Simone Weil e Rainer Maria Rilke, due voci lontane ma affini, ci insegnano che la fragilità non è un difetto da nascondere, bensì una soglia da attraversare.

Simone Weil, filosofa e mistica del Novecento, scriveva che la fragilità è la condizione stessa della grazia. In queste concetto si coglie un rovesciamento radicale: ciò che il mondo considera debolezza diventa la porta attraverso cui passa la luce. E l’insuperato cantore, lo aveva intuito: «C’è una crepa in ogni cosa, ed è da lì che entra la luce» .

Weil vedeva nella vulnerabilità la possibilità di accogliere l’altro, di lasciarsi toccare dal dolore e dalla bellezza senza difese. La sua idea di attenzione – quell’atto puro di apertura verso ciò che è – nasce proprio dall’accettazione della propria esposizione. Non si può essere attenti se si è corazzati; l’attenzione richiede disponibilità, e dunque fragilità.

Nelle Elegie duinesi il poeta dell’interiorità ci ricorda: essere qui è splendore. Ma questo splendore non è mai privo di ferite. La poesia di Rilke è attraversata dalla consapevolezza che l’essere umano è fragile, che vive in bilico tra la vita e la morte, tra l’amore e la perdita. Eppure, proprio questa precarietà rende l’esistenza degna di canto. «La bellezza non è che l’inizio del tremendo», scrive il poeta, indicando come la vulnerabilità sia la condizione per percepire la grandezza del mondo. Senza fragilità, non vi sarebbe poesia, né apertura al mistero.

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Rilke e l'irruzione delle "Elegie"

RSI Cultura 20.03.2018, 08:23

La nostra cultura tende a confondere vulnerabilità con impotenza. Ma la vulnerabilità è, piuttosto, la capacità di lasciarsi trasformare. È forza perché implica coraggio: il coraggio di non nascondersi dietro maschere, di mostrarsi per ciò che si è. Weil e Rilke ci insegnano che la vera potenza non sta nell’immunità, bensì nella permeabilità. Nel pensiero di Simone Weil, solo chi è capace di soffrire è capace di amare. E Rilke, in una lettera, le fa eco con questo verso: «Ama le tue domande come stanze chiuse». Entrambi ci invitano a non temere l’incompiuto, a non fuggire l’incertezza.

Dal punto di vista psicoanalitico, la fragilità è ciò che permette la costruzione del Sé. Freud mostrava come la vulnerabilità infantile sia il terreno su cui si innestano le prime relazioni, mentre Winnicott parlava di “dipendenza creativa”: solo accettando la propria esposizione e il bisogno dell’altro si sviluppa una personalità autentica. La fragilità diventa così il luogo in cui si sperimenta la fiducia, la possibilità di essere sostenuti e di crescere. Senza questa apertura, il soggetto rimane imprigionato in difese rigide che soffocano la vitalità.

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Vulnerabilità

Geronimo 23.07.2019, 11:35

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La fragilità, dunque, non è un ostacolo da superare, ma una condizione da abitare. È la forza di chi accetta di essere attraversato dal mondo, di chi non teme di cadere perché sa che ogni caduta è anche apertura. In un’epoca che idolatra la sicurezza, ricordare che la vulnerabilità è la vera via alla relazione e alla creatività è un atto rivoluzionario. Weil e Rilke ci mostrano che la fragilità è la nostra più grande risorsa: non un difetto, ma un dono.

In fondo, la forza autentica non è quella che resiste a tutto, ma quella che si lascia toccare. La fragilità è la condizione dell’umano, e riconoscerla significa riconciliarsi con la vita. Weil e Rilke ci insegnano che solo chi accetta di essere vulnerabile può davvero aprirsi all’altro, al mondo, al mistero. E che, paradossalmente, proprio lì – nella fragilità – si nasconde la nostra più grande forza.

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La forza della vulnerabilità

Millevoci 08.06.2011, 13:05

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