Cinema

Cannes 2023: tre film riusciti

Tre ritratti di donne autentiche al di là degli stereotipi

  • 30 May 2023, 08:28
  • 14 September 2023, 07:02
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Anatomie d’une chute
Di: Moira Bubola

In May December di Todd Heynes, l’amore di Gracie per Joe, ragazzino di 13 anni, viene raccontato molti anni dopo quando lei ha ormai scontato la sua pena e i due hanno messo su famiglia. La loro parabola esistenziale verrà trasformata in un film TV e la brillante attrice Elisabeth vuole conoscere i protagonisti della vicenda prima di iniziare le riprese. Con un’eleganza formale che contraddistingue il suo modo di girare, Heynes mette a segno un grande film con delle interpreti gigantesche: Julianne Moore e Natalie Portman danno corpo a due donne che nonostante le profonde differenze delle loro vite vivranno momenti di profonda vicinanza. La scena nella quale sono entrambe davanti allo specchio e si stanno truccando è un meccanismo cinematografico perfetto.

Anche Catherine Breillat racconta una relazione sessuale tra un giovanissimo e una donna adulta. La tranquillità della famiglia di Anne, brillante avvocatessa minorile, subisce una sterzata dalla così detta retta via con l’arrivo di Théo, figlio di primo letto del marito Pierre. La costruzione psicologica di un legame morboso viene messo in scena con sapienza da una regista che questa volta non vuole sconvolgere i benpensanti: con estrema naturalezza la Breillat dipinge la calda luce dell’estate che lentamente marchia a fuoco Anne e la sua paura di affrontare la sua parte più oscura. L été dernier ci dice che tutti mettiamo in scena noi stessi per gli altri ammantandoci di perfezione lavorativa e felicità famigliare. Basta davvero poco per far crollare l’impalcatura, anche soltanto il sorriso imperfetto, ma vivo, di un ragazzino di diciassette anni.

Anatomie d’une chute di Justine Triet (Palma d'oro) ha scelto la forma del dramma giudiziario per raccontare una storia matrimoniale. Le vicende di due scrittori innamorati, sposati, genitori di un figlio, che a quattro anni perde l’uso della vista, vengono messe in scena in maniera credibile grazie anche ad una sceneggiatura scritta alla perfezione. La regista ci ha lavorato a quattro mani con il marito, anche lui regista e attore: siamo dunque di fronte ad uno scavo nei non detti di due amanti che si sono persi in maniera definitiva perché si sentono traditi l’uno dall’altra. Questo rapporto mal sano ci è raccontato anche dal figlio. Sulle prime la presenza del ragazzino non sembra essere fondamentale allo svolgimento della trama, ma quando viene ritrovato il cadavere del papà sulla neve sotto la finestra iniziano le indagini. Sandra, la moglie, una sempre credibile Sandra Hüller, viene indagata e il suo essere una scrittrice di successo e una straniera sono elementi che sembrano concorrere alla sua colpevolezza. Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman è stato sicuramente una fonte di ispirazione trattata dalla regista con rispetto e originalità.

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