Musica

David Crosby

Addio al fondatore di gruppi storici come Byrds e Crosby, Stills, Nash & Young

  • 20 January 2023, 14:43
  • 14 September 2023, 07:01
  • MUSICA
  • CULTURA
David Crosby
  • Reuters
Di: Sergio De Laurentiis

Giovedì 19 gennaio si è spento a 81 anni David Crosby, musicista di lungo corso, membro di gruppi celebri come Byrds e Crosby-Stills-Nash (& Young). L’epitaffio potrebbe continuare, in maniera molto professionale, citando i grandi successi, le collaborazioni di prestigio, l’impegno civile e politico, i problemi con la droga e la giustizia, i malanni che lo hanno accompagnato per molti anni, ma probabilmente mancherebbero molti aspetti essenziali che hanno portato David Crosby a diventare un oggetto di culto sincero, viscerale per milioni di appassionati di musica.

Curioso destino per uno che aspirava a entrare nel mondo del cinema. Era una questione di famiglia. Se tuo padre ha a casa una statuetta dell’Oscar (vinto nel 1932 come direttore della fotografia per Tabù, ultimo film di Murnau, così, tanto per gradire) ci sono molte possibilità che tu voglia ricalcarne le orme. Al giovane David Van Cortlandt Crosby interessava fare l’attore. Con quel fisico (detto col massimo rispetto, non proprio da adone) e quella faccia un po’ paffutella magari avrebbe potuto contendere qualche parte a gente tipo Dustin Hoffman, e avrebbe avuto il suo perché nelle produzioni della Hollywood indipendente della fine anni ’60. Ma lui a Los Angeles ci era arrivato all’inizio del decennio: pessimo tempismo, verrebbe da dire. Poco male, perché nello stesso periodo Crosby comincia il suo percorso nell’altro campo che lo appassiona, la musica. La gavetta all’epoca non passava da reality show et similia; passava dai palchi un po’ scalcinati dei club. Per un breve periodo suona in un duo con Terry Callier (ottimo cantautore, che avrebbe in seguito pubblicato diversi album di grande spessore) e grazie a questa esperienza conosce a Chicago un giovane multistrumentista, Roger McGuinn. Lo raggiunge nei Jet Set, che poco dopo si sarebbero ribattezzati The Byrds.

Il successo arriva subito, con una cover elettrica di Mr. Tambourine Man, brano firmato da Bob Dylan. In breve tempo il gruppo si afferma come una delle prime vere risposte americane a quei quattro capelloni di Liverpool (per inciso, uno dei grandi amori musicali di Crosby). Si capisce presto di che pasta è fatto Croz, come lo chiamano quelli che lo conoscono bene: le cose scontate, facili non fanno per lui. I brani che scrive hanno sempre qualcosa di intrigante, di sorprendente, di strano. Ha anche un caratterino abbastanza appuntito, che lo porta ai ferri corti con gli altri membri dei Byrds. Uscire da un gruppo all’apice del successo è sempre un terno al lotto, ma se hai orecchio e fiuto, i compagni di viaggio te li sai scegliere bene. E nel caso di Stephen Stills e di Graham Nash l’azzardo, diciamo così, paga piuttosto bene.

Nel 1969 nascono Crosby, Stills & Nash, che se possibile avranno ancora più successo dei Byrds (e dei Buffalo Springfield e degli Hollies, da cui provenivano rispettivamente Stills e Nash); tre musicisti - raggiunti in varie fasi della vita del gruppo da un altro tipetto di tutto rispetto, tale Neil Young - che intrecciano la loro visione della musica alla perfezione e che soprattutto fondono in maniera spettacolare le loro voci.

Quella di Crosby (e anche degli altri, a ben vedere) secondo i canoni classici non può essere considerata una bella voce. Ma sfido chiunque a non provare alcuna reazione ascoltandola in brani come Laughing, Homeward Trough the Haze, Yvette in English (scritto da una sua scoperta, Joni Mitchell: sì David Crosby ha sempre avuto un dono per riconoscere i grandi musicisti e la grande musica). In quella voce c’è tutto: c’è dolcezza, fragilità, rabbia, dolore. C’è soprattutto tanto amore, per la musica e per la vita che gli ha riservato tante gioie e non pochi dolori. Una vita che per abusi e malanni vari ha rischiato più volte di concludersi molto prima di questo giovedì 19 gennaio 2023 che ha sancito l’uscita di scena definitiva di un artista unico, meravigliosamente imperfetto di cui si ricorderà a lungo il nome: David Crosby, per gli amici Croz.

Ti potrebbe interessare