Nero su bianco

Amanda Cross racconta New York nei ‘60. Ma parla di noi

Torna in libreria in una nuova edizione il primo romanzo della maestra americana del giallo, al secolo Carolyn Gold Heilbrun. “In ultima analisi” racconta un delitto, ma affascina soprattutto grazie a piccoli tocchi di ironica umanità

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Le avventure di uno scrittore pendolare

Nero su bianco 09.11.2025, 18:30

  • Sellerio Editore
Di: Andrea Fazioli 

Esce quest’anno in italiano, ma risale al 1964, primo di una serie di quattordici romanzi; l’ultimo è arrivato nel 2022.
Racconta di un delitto, ma affascina soprattutto per l’atmosfera: piccole pennellate, frammenti di vita quotidiana che si mescolano a eventi impensabili che spezzano la routine.

Comincia in un giorno come un altro nello studio dello psicanalista Emanuel Bauer. Un paziente disdice un appuntamento e lui esce a fare due passi. Quando torna, sdraiata sul lettino c’è un’altra paziente. Morta. Ammazzata con un colpo di coltello.
Com’è possibile? Chi è stato? La polizia non sta a farsi troppe domande e sospetta dello psicanalista. La sua amica Kate Fansler, la professoressa che gli aveva mandato la paziente uccisa, comincia a indagare per conto suo, con l’aiuto di un poliziotto.

La storia è semplice, con i suoi colpi di scena, gli indizi, e sullo sfondo la New York degli anni Sessanta, un mondo in cui tutti fumano e infilano monetine nei telefoni pubblici. La vicenda si dipana in un ambiente medio-alto borghese di universitari, medici e ragazzi di buona famiglia, raccontato con umorismo e profondità.

Un romanzo che appare lontano da noi, dal presente, con gli psicanalisti che fanno jogging a Central Park e i poliziotti in giacca e cravatta alle prese con i dati dei primi, enormi e rudimentali calcolatori IBM… Eppure, come capita con i buoni libri, parla di noi. Anche se a prima vista non sembra.

Sono piccole cose, piccoli tocchi, frasi qua e là, sempre tinte d’ironia.

Per esempio: «Quando eravamo bambini noi, i poliziotti erano uomini di una certa età, che ti dicevano cose del tipo: ‘Potresti essere mio figlio!’, poi, un bel giorno, improvvisamente, sono loro che potrebbero essere figli tuoi».
Come esprimere meglio il senso del tempo che passa, della mezza età? È una sola fra le tante perle che appaiono di sfuggita dentro la storia di un delitto, perpetrato da un criminale molto intelligente. Ma non abbastanza per non farsi prendere…

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