Cosa fare di un romanzo nato con fatica sull’arco di quindici anni? Come portarlo al pubblico, dandogli il giusto peso ed evitando che venga schiacciato e deturpato dalle disfunzioni del mondo editoriale? È la domanda che Francesca Fretti, autrice ticinese, si è fatta quando ha concluso la stesura di “Ossimoro sorridente”, il suo primo romanzo.
Da una conversazione con Barbara Tosti, artista e fotografa, nasce quello che lei definisce “il sogno” di Cosmia: un’associazione culturale (con sede a Giubiasco) che gestisca una piccola casa editrice indipendente. Obiettivo: dedicare particolare attenzione e cura alle opere durante tutto il processo che porta alla pubblicazione, sottraendosi il più possibile alle logiche di mercato dell’editoria. E così è stato: l’associazione è nata e “Ossimoro sorridente” è arrivato al pubblico grazie ad essa. Poi Cosmia si è allargata: è ora formata da un collettivo di sei donne, ha anche una dimensione associativa e propone eventi.
Questi ultimi partono da un’idea di “narrazione perpetua” che il collettivo chiama “Narrandomnia” (portmanteau di ‘narrazione’, ‘random’ e ‘omnia’): qualsiasi opera narrativa, che sia scritta, audio, video o performativa, può essere aperta e continuata o espansa in altrettante forme artistiche. È il caso, per esempio, di Rotes Laub, un laboratorio tenuto a dicembre 2023 che, partendo dal titolo “D’improvviso buio”, ha dato la possibilità ai partecipanti di narrare il tema con voce, corpo, parole e visual.
La casa editrice, nel frattempo, non si ferma: oltre a “Spifferi”, magazine aperiodico aperto a saggi, poesie, racconti e fotografie, ha già pubblicato “Il mare aspetta le mie strade”, libro di poesia di Franco Enna Canarozzo; “Le ossa grasse”, graphic novel di Gazza; e “Il giardino delle mandragore” di Florinda Balli. Prossimamente usciranno anche altri romanzi e racconti, mentre in futuro è in previsione “Cicatrici e baci”, libro fotografico della co-fondatrice Barbara Tosti.
Ma cosa unisce queste opere? Qual è il filo conduttore che lega le uscite di Cosmia? Francesca Fretti risponde così: “Sono tutte opere in cui c’è la ricerca di qualcosa di nascosto che viene portato alla luce; che sia un percorso interiore, oppure qualcosa nella realtà che ci circonda. Se vogliamo trovare una tematica, potrebbe essere questa: una ricerca di svelare l’invisibile”.