Letteratura

Giovanni Testori

Un'intera vita a interrogarTi

  • 12.05.2023, 10:32
  • 31.08.2023, 12:03
Testori
Di: Mattia Cavadini 

Giovanni Testori nasce a Novate Milanese il 12 maggio del 1923, e fin da subito manifesta uno spirito creativo e ribelle; collabora da giovanissimo con alcune riviste engagées, dedicandosi alla critica dell’arte contemporanea. Proveniente da una famiglia di fervida fede cattolica, Testori intrattiene con la religione un rapporto passionale e interrogante, che traspare nella sua attività letteraria e artistica.

Pittore, scrittore, poeta, regista, attore e critico d’arte: sono molteplici i campi in cui Testori esprime la sua vocazione, dando vita ad una serie esperienza artistiche di notevole spessore (impregnate da un costante sperimentalismo linguistico e semantico).

A scoprirlo come scrittore nel 1954 è Elio Vittorini, che promuove la pubblicazione de Il dio dei Roserio e in seguito delle raccolte di racconti Il ponte della Ghisolfa e La Gilda del Mac Mahon che hanno come sfondo i sobborghi miseri di una Milano popolata da personaggi oltraggiati e offesi, raccontati con un trasporto linguistico venato di dialettismi e da stranianti contaminazioni lessicali.

09:58

Incontro con Giovanni Testori

RSI Cultura 12.05.2023, 13:28

Il teatro entra nella vita di Testori nel 1960 con La Maria Brasca cui seguiranno, per la ragia di Visconti, L'Arialda e La Monaca di Monza. Gli anni ’70 sono caratterizzati dalla Trilogia degli Scarrozzanti (Ambleto, Macbetto e Edipus), dove i temi delle tragedie vengono portati ad una tensione estrema in virtù di un’ambientazione moderna in cui emerge un senso di desolazione universale.

Col tempo il fervore del primo periodo viene attenuandosi, e il gusto per una scrittura mista (tendente al parlato, di lingua e dialetto milanese) cede ad un'inclinazione per il pastiche; ovvero lascia il campo al lirismo, in forme autonome di poesia (I trionfi, 1965; Crocifissione, 1966; L'amore, 1968; Per sempre, 1970; Nel Tuo sangue, 1973; Ossa mea, 1983; Diademata, 1986)

Passio Letitiae et Felicitatis (1975) è l'esempio supremo di questa nuova via linguistica, che mescola soluzioni antiquate e deformi. Al centro del libro si impone il rapporto tra carne, morte e devozione religiosa.

Testori, attraverso la scrittura, denuncia e allo stesso tempo glorifica il reale, descrivendo paesaggi urbani degradati, visti attraverso uno specchio lugubre e passionale. I suoi personaggi sono personaggi stravolti, vogliosi di evadere, scegliendo la via della trasgressione e della provocazione.

22:59

Giovanni Testori e l'avventura pittorico-teatrale

RSI Cultura 12.05.2023, 13:27

La morte della madre nel 1977 segna per l’artista la nascita di un nuovo percorso artistico, sempre più anelante e interrogante il divino e l'aldilà. Conversazione con la morte, monologo da lui stesso scritto e interpretato nel 1978, è l'epitome di questo nuovo percorso tematico, stilistico e spirituale (cui appartengono anche Interrogatorio a Maria (1979), I "Promessi sposi" alla prova (1984), Tre lai (post., 1994)).

Negli anni Ottanta Testori fonda con l'attore Franco Branciaroli e il regista Emanuele Banterle la Compagnia degli Incamminati con cui mise in scena In exitu (1988) e Verbò (1989), opere memorabili dal punto di vista rappresentativo. In questi stessi anni Testori prende il posto di Pasolini al Corriere della Sera e assume la responsabilità della sezione artistica — rivelandosi una volta ancora una voce controcorrente, fuori del coro e soprattutto di grande lucidità analitica.

Studioso di arti figurative e pittore egli stesso, Testori dà alle stampe notevoli saggi, fra cui quelli su Gaudenzio Ferrari (Il gran teatro montano, 1965) e su Tanzio di Varallo (1973), autori, specialmente l'ultimo, vicini ai modi della sua personale ricerca pittorica.

27:14

Ritratto di Testori: l'impossibilità di adeguarsi

RSI New Articles 12.05.2023, 13:30

La malattia, che sopraggiunge nel 1991— che lo porterà alla morte due anni dopo, il 16 marzo 1993, — non ferma il suo lavoro artistico, che anzi si intensifica con la composizione di molte opere teatrali. Sperimentalismo, stravolgimento delle convenzioni linguistiche, rivisitazione dei temi religiosi, osservati mediante il dualismo tra spirito e corpo, amore e dolore, luce ed oscurità, vita e morte: sono questi i temi incessantemente interrogati da Testori nel corso della sua travagliata esistenza.

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