Letteratura

Tienimi le mani

Il radiodramma ispirato a “Un viaggio chiamato amore”, l’epistolario tra Sibilla Aleramo e Dino Campana

  • 21 maggio, 14:46
  • CULTURA
  • LETTERATURA
Sibilla-Aleramo-e-Dino-Campana-1916.png

Sibilla Aleramo e Dino Campana, 1916

Di: Red

«Egregia Sibilla, Vorrei scrivervi ma non posso. Sono orribilmente annoiato. Conoscete Walt Whitman?... Guardatevi da San Francesco!... Credo, Egregia Sibilla, che non avrò eredi... ».

«Caro Campana, Sono vicina a San Francesco perché, nata Signora, mi son spogliata via via di molte cose. Felice d’esser povera, ignuda. E ho amato Walt Whitman come pochi altri. È già tanto tempo. Vi mando qualche mio vecchio articolo, giornalismo, non altro. In uno parlo, come potevo farlo allora, con ingenua gravità di Walt... ».

Di lei, Sibilla Alerano, apprezzata e già famosa scrittrice, l’inquieto poeta, Dino Campana, conosce solo i pettegolezzi sulle sue ripetute storie d’amore. Vivono un incontro straordinario, come le lettere (Un viaggio chiamato amore - Lettere 1916-1918, Editori Riuninti, 1987) che i due amanti si scrivono incessantemente, bruciati da una passione travolgente.
«Paure, tenerezze, tradimenti e ricongiungimenti, botte e minacce, miseria e malattia» segnano le tappe di un viaggio esaltante, tormentato dalla gelosia, sotto il cielo cupo della grande guerra, dal 1916 al 1918. Sibilla, primo ed ultimo amore per Dino, si distaccherà da lui a poco a poco, vedendosi impotente a guarirlo. Dino sprofonderà in uno sperdimento ad un tempo estatico e psicotico nel manicomio di Castel Pulci.

Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio, nasce ad Alessandria nel 1876. Sin dagli esordi, con il romanzo Una donna (1906), si afferma come scrittrice dalla forte personalità. Più giovane di 9 anni, Dino Campana nasce nel 1885 a Marradi, ed ha una vita particolarmente travagliata, fra viaggi, vagabondaggi e ricoveri in cliniche psichiatriche. Oggi si riconosce l’autore di Canti Orfici (1914) come una delle più grandi voci della poesia italiana del Novecento. Muore a Castel Pulci nel 1932. Sibilla si spegne a Roma nel 1960.

Dal carteggio è stato anche tratto il film Un viaggio chiamato amore (regia di Michele Placido, 2002) con Stefano Accorsi nel ruolo di Campana e Laura Morante nel ruolo di Sibilla Aleramo.

Qui di seguito il radiodramma ispirato al carteggio, con Marisa Fabbri e Antonio Zanoletti. Drammaturgia e regia: Fabio Battistini. Una audiofiction di Rete Due.

Tienimi le mani

Domenica in scena 03.03.2024, 17:35

  • Facebook

Ti potrebbe interessare