Ed eccoci qui, freschi di Whamageddon 2025: qualcuno ha partecipato? Chi l’ha attraversato immune? Chi è stato miseramente eliminato? Certo, certo, bisogna spiegare a chi non lo conosce in cosa consiste il gioco, noto tra le comunità social. In pratica, dal 1° dicembre fino alla mezzanotte della Vigilia di Natale bisogna evitare di essere “esposti”, pena l’estromissione, alla versione originale di Last Christmas, il tormentone delle festività firmato dagli Wham! quarantuno anni fa. I partecipanti accettano così di sottoporsi a un impegnativo slalom fra pubblicità, centri commerciali allestiti a festa e palinsesti radiofonici.
Chi entra in contatto con il pezzo è “Whammed”, e deve dichiararlo sui suoi profili tramite un apposito hashtag. Da lì ascenderà al “Whamalla”, il paradiso promesso a quei temerari che non ce l’hanno fatta. “Ah, che bei divertimenti offre l’era dei social!”, avrà chiosato sarcasticamente qualcuno.
Potere dei brani entrati nella rotazione natalizia, che ogni anno se ne sta lì quatta quatta fino all’inverno, per poi dolcemente subissarci con i suoi All I Want for Christmas Is You, Jingle Bells Rock, Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow! e, appunto, Last Christmas. Che dell’agghindato novero senza dubbio è quella a più alto tasso di glucosio, quella da bacetti e mucci mucci da scambiarsi fra lucine e ghirlande.
Lungi da noi voler sembrare irrispettosi nei confronti di un singolo che, una sull’altra, ha venduto 10 milioni di copie, numeri che ne fanno uno dei più venduti di sempre fra quelli di stagione. Fu scritto in quattro e quattr’otto da George Michael durante un pomeriggio trascorso a casa dei suoi genitori assieme al sodale Andrew Ridgeley. Stavano guardando la tivù quando a un certo punto George prese e se ne andò nella sua camera d’infanzia, da cui dopo un’oretta uscì con il brano bell’e pronto.
Last Christmas è una storia sul difficile superamento di una crisi amorosa in cui l’ambientazione natalizia amplifica il senso di malinconia
E in questo racconto c’è gloria anche per la Svizzera: il video di Last Christmas, con la spensieratezza dei suoi giochi nella neve e quella profusione di tenerezza al calor del caminetto, il biondo ciuffo di George che riluce al baglior delle fiamme, fu girato a Saas-Fee. La località vallesana fu scelta dal regista Andrew Morahan perché nei giorni scelti per le riprese era l’unica in Europa ad avere neve a sufficienza. Il complesso sciistico nelle Alpi è diventato così un altro luogo simbolo dell’iconografia whammiana, al pari del Pikes Hotel di Ibiza immortalato nel video di Club Tropicana.
George Michael in quell’Avvento del 1984 raddoppiò la sua presenza nelle classifiche: nello stesso periodo uscì Do They Know It’s Christmas?, brano firmato Band Aid, formazione di popstar britanniche e irlandesi assemblata a scopi benefici da Bob Geldof e Midge Ure. Iniziativa a cui il cantante aveva aderito. Il brano si piazzò al numero uno delle chart britanniche. Last Christmas dovette accontentarsi della seconda posizione. Ci vorranno 36 anni prima che si prenda la sua rivincita.
C’è anche una nota di tristezza tra le atmosfere soffuse di Last Christmas, che ha nascosto per molti anni la tetra profezia recata nel titolo: George Michael è infatti morto il giorno di Natale del 2016.
Ah, dovendo ascoltare il pezzo per calarmi nelle sue atmosfere, anch’io sono uscito dallo Whamageddon. Whammed in Action.
“Whamageddon”
Calendario dell'avvento 01.12.2025, 08:02
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