Dall’avvento dell’hip hop, cosa abbiamo imparato? Che il break – il frammento – più stracampionato è stato di sicuro quello di Funky Drummer, dal genio creativo del batterista Clyde Stubblefield, musicista alla corte del Padrino del funk James Brown. Break campionato in almeno 2000 pezzi (rinconosciuti) e molto probabilmente in millemila altri sconosciuti ai più.
Però questo break batteristico è diventato emblema dell’hip hop “old school”. Ma ne esiste un altro che ha svolto lo stesso compito per la musica moderna? Esiste eccome, ed è quel break estrapolato da un 45 giri semisconosciuto datato 1969: Amen, Brother degli Winstons.
Amen, Brother è un pezzo che, paragonato a cosa usciva in quel periodo, non è che fosse il non plus ultra dell’arte. Epperò, dopo circa un minuto e mezzo succede che i musicisti smettono di suonare e l’allegro batterista degli Winstons, Gregory Coleman, imbastisce pochi secondi di batteria in solitaria.
Tutto finisce lì, perché gli Winstons pubblicheranno un solo disco prima di finire nel dimenticatoio. Poi però succede che nel 1986, quasi simultaneamente, Salt’n’Pepa, Stetsasonic e Steady B, nomi di punta della scena hip hop dell’epoca, campionano questo break scatenando la caccia, da parte degli altri sbalorditi colleghi, dello stesso passaggio così da inserirlo nei loro pezzi. Tra loro ci sono anche gli N.W.A., che lo usano in Straight Outta Compton, uno dei loro brani più famosi.
Il break di Amen, Brother, però, a differenza di quello di Funky Drummer, si spingerà ben oltre i confini del rap, definendo il cuore ritmico di jungle, drum’n’bass e breakbeat spostando l’asse dal mondo dell’hip hop a quello di tutte le possibili contaminazioni con la musica elettronica.
Con incursioni nel mondo del pop-rock, oltre naturalmente al rap più moderno, Amen, Brother diventa il break di batteria più stracampionato del mondo, con qualcosa come 7000 canzoni celebri e celebrate a sfruttarlo bellamente.
Ma che ne è stato del papà di questo pezzetto, del musicista autore dell’assolo pietra angolare di tutti questi generi e canzoni? Il buon Gregory Coleman non solo non vedrà un centesimo in diritti d’autore, ma morirà nell’indigenza, praticamente da senzatetto, nel 2006. Questo mentre gente come Jay-Z, Skrillex, Oasis e tanti altri contavano le montagne di soldi fatte usando in modo spensierato l’intuizione del povero Coleman.
Break hip-hop
Babylon’s burning 28.07.2025, 19:35
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