Inutile mentire a sé stessi: quando si pensa al rap americano il volto di Curtis James Jackson III, in arte 50 Cent, ce lo troviamo direttamente davanti agli occhi. Complici di ciò la longevità musicale, i pezzi più popolari che chiunque ha sentito, se non in discoteca, perlomeno ad un qualche compleanno almeno una volta e, insieme, l’aura quasi mitologica che lo ha sempre accompagnato soprattutto dopo l’episodio dei nove colpi di arma da fuoco a cui sopravvisse miracolosamente. Tutti elementi che hanno costruito un vero e proprio personaggio, rappresentante ideale del grande mito della street credibility tanto desiderata nel mondo dell’hip hop.
Un inizio travagliato
Nato nel quartiere South Jamaica del Queens il 6 luglio del 1975, Curtis James Jackson III è cresciuto in un ambiente fortemente criminalizzato dove droga, armi da fuoco e affari clandestini erano pane quotidiano. 50 Cent non ha mai conosciuto il padre e sua madre, Sabrina, è stata trovata morta nel suo appartamento quando Curtis aveva 8 anni, in un ambiente saturo di gas: l’inchiesta legata al suo decesso è stata chiusa quasi subito dalla polizia, anche se si sospetta che si fosse trattato di un omicidio dovuto a questioni di droga. Cresciuto con i nonni, il ragazzo, una volta abbandonata la scuola, comincia a frequentare la strada.
Qui, oltre a conoscere i compagni di sempre e futuri membri della G-Unit Lloyd Banks e Tony Yayo, che lo accompagneranno anche nel successo musicale, 50 comincia ad addentrarsi nel giro dello spaccio di crack ricavandone una cospicua notorietà, tant’è che a soli diciott’anni può vantare il lusso di possedere due automobili Mercedes. Il giovane Curtis entra inoltre nel giro del pugilato clandestino, continuando ad arricchirsi in modo illecito. All’età di diciannove anni viene arrestato ben sei volte nel giro di due settimane per spaccio. Solo la nascita di suo figlio Marquise lo costringe a dare una nuova prospettiva alla sua vita.
Con il tempo conosce molte persone nell’ambito della musica rap, trovando anche il suo nome d’arte. 50 Cent è un soprannome che il giovane Curtis riprese da Kelvin Martin, un rapinatore della Brooklyn degli anni ‘80: Jackson lo scelse spiegando di rivedersi in lui.
Il primo grande aggancio di 50 nell’ambiente della musica è Jam Master Jay, il leggendario dj dei Run DMC, che gli propone un contratto discografico con la sua etichetta JMJ Records. È proprio il grande produttore, assassinato nell’ottobre 2002 nel suo studio di registrazione, a formare musicalmente l’inesperto cantante.
La sparatoria
Il 24 maggio 2000 sulla 161ª Strada nel Queens, 50 Cent viene colpito da nove colpi di arma da fuoco che lo costringeranno a restare in ospedale per cinque mesi. Alla fine, quello che avrebbe potuto essere il suo assassino venne ucciso poche settimane dopo la sparatoria, anch’egli con vari proiettili di pistola. Curtis riesce a rimanere miracolosamente vivo dopo che i nove spari lo raggiungono alle gambe, alle braccia, alle mani e uno gli perfora il viso, trafiggendogli la lingua: da questo deriva il piccolo difetto verbale che presenta nelle sue canzoni. Un frammento del proiettile si trova tuttora nella lingua e non può essere estratto. Nel 2005, da un report della polizia di New York emerge che l’attentato ai danni di 50 Cent sarebbe dovuto alla canzone Ghetto Qu’ran, brano in cui il rapper nomina persone legate allo spaccio di droga nel Queens degli anni Ottanta e Novanta.
I primi successi e l’incontro con Eminem e Dr. Dre
Nonostante quanto accaduto, 50 Cent non si dà per vinto e, assieme al suo neonato gruppo G-Unit, intraprende una nuova strategia di mercato per la sua musica, distribuendo per i quartieri di New York una serie incessante di mixtapes grazie alla collaborazione con i migliori DJs hip-hop americani, tra i quali DJ Whoo Kid, che lo accompagnerà poi in tutte le sue esibizioni dal vivo nel mondo. Questa strategia di mercato gli consente in breve tempo di ricevere parecchie proposte di contratti discografici da parte di numerose etichette musicali; firmerà un accordo congiunto con la Aftermath di Dr. Dre e la Shady Records di Eminem per un milione di dollari.

Eminem, 50 Cent e Dr. Dre nel 2004
Nell’autunno del 2002, 50 Cent comincia le registrazioni di quello che sarà il suo effettivo album d’esordio dal titolo Get Rich or Die Tryin’, che gli consentirà di vendere ben 6’000’000 di copie negli Stati Uniti diventando l’album hip-hop dell’anno e vincendo numerosi premi. Il successo è dovuto soprattutto al singolo In da Club, in rotazione continua per radio e per televisioni di tutto il mondo. Tre anni dopo, Jim Sheridan dirigerà l’omonimo docu-film, Get Rich or Die Tryin’, in cui 50 Cent svolge la parte di attore protagonista: la pellicola ripercorre l’intera vicenda di Curtis, dalla sua infanzia sino al tanto ambito successo.
L’affermazione definitiva
Nel 2005 arriva la pubblicazione del suo secondo album The Massacre. L’album vende quasi 14 milioni di copie. Fra i singoli si ricordano Outta Control versione remix, interpretata con il duo Mobb Deep, Just a Lil’ Bit, Disco Inferno e la hit internazionale Candy Shop, duettata con la cantante prodotta all’epoca dalla G-Unit Records, Olivia. Nel progetto sono presenti collaborazioni con Eminem, tutti i membri della G-Unit e Jamie Foxx.
Da qui, la carriera del rapper prende definitivamente il volo. Pubblicherà poi negli anni successivi Curtis (2007), Before I Self Destruct (2009) e Animal Ambition (2014).
50 Cent oggi
La carriera di 50 subisce un tracollo dal 2015 in avanti. In quell’anno, infatti, viene dichiarata la bancarotta del collettivo G-Unit e Curtis si ritrova a dover intraprendere diversi percorsi legali che gli costeranno molto di ciò che fino ad allora aveva guadagnato con la musica e l’imprenditoria.
Nonostante questo, 50 Cent continua a collaborare con vari artisti, ma senza più pubblicare progetti autonomi. Degno di nota il suo ruolo di produttore esecutivo nell’album d’esordio di Pop Smoke, Shoot for the Stars, Aim for the Moon. Il giovane rapper dichiarò più volte l’importanza cruciale di 50 Cent nel suo percorso artistico, interrotto tragicamente il 19 febbraio 2020 in seguito a una sparatoria, all’età di soli 20 anni. La morte di Pop Smoke portò 50 Cent a voler ultimare il progetto, che uscì il 3 luglio del 2020.
Nel 2022, 50 Cent sarà protagonista insieme a Snoop Dogg, Eminem, Dr. Dre, Kendrick Lamar e Mary J. Blige dell’halftime show del Super Bowl. La sua presenza sul palco dell’halftime è stata una vera e propria sorpresa per tutti: il suo nome non era stato annunciato da nessuno e il rapper si presentò direttamente sul palco riproponendo la ormai classica performance del pezzo In da Club.
Nel dicembre del 2024, 50 Cent annuncia la docuserie, prodotta da Netflix, sulle accuse di traffico sessuale, racket, violenza sessuale e maltrattamenti contro Sean “Diddy” Combs. Curtis aveva annunciato per la prima volta la produzione della docuserie quando quattro donne, compresa l’ex fidanzata Cassie Ventura, gli avevano fatto causa. Il ricavato del documentario sarà utilizzato per sostenere le vittime di violenza sessuale. Come, e se, tutto ciò si colleghi alla celebre diatriba tra 50 Cent e Puff Daddy, è tutto da scoprire: gli elementi che abbiamo a disposizione sembrano non lasciare alcun dubbio.

Diddy e 50 Cent agli MTV Awards del 2003
Fifty fa 50 (Il mattino di Rete Tre)
RSI Cultura 05.07.2025, 11:20
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