Si è tenuta sabato 24 maggio a Bellinzona l’assemblea di SONART, la più grande associazione di tutela dei professionisti del settore musicale. Un’occasione anche per dialogare con i rappresentanti degli enti pubblici convenuti.
Gli onorari, la retribuzione adeguata delle musiciste e dei musicisti, sono stati uno dei temi centrali affrontati. SONART ha appena pubblicato un documento sulle raccomandazioni degli onorari per musiciste e musicisti che mostra evidenti differenze con la realtà dei fatti.
Il confronto ha evidenziato la precarietà economica del settore. In Ticino oltre 2/3 dei musicisti è costretto a svolgere un secondo lavoro. Da qui l’importanza di fissare standard salariali equi e condivisi. Le istituzioni ticinesi hanno espresso consapevolezza della situazione e volontà di intervento. Si sta lavorando a un aggiornamento delle basi legali per riconoscere e sostenere la produzione musicale in tutte le sue forme, non solo quella classica.
Altro tema emerso, la carenza di spazi per produzione e fruizione musicale. Lo Studio Foce di Lugano è oggi uno dei pochi luoghi accessibili a musicisti e collettivi. Tuttavia, la scarsità di palchi e infrastrutture limita fortemente le possibilità per gli artisti locali, rendendo evidente l’urgenza di ampliare l’offerta.
Si potrebbe pensare che in Ticino manchi la massa critica per favorire lo sviluppo di un settore musicale solido. Fabio Pinto, rappresentante ticinese di SONART ha delle osservazioni in merito:
«Manca massa critica, ma c’è comunque. È emerso anche dal sondaggio della Città di Lugano: ci sono tante persone che lavorano in questo ambito, che vanno aiutate a professionalizzarsi. Lì c’è un po’ una trappola [cita un commento]: “Eh ma non sono professionisti”. Bisogna dargli i mezzi per diventarlo, va fatto un piano di finanziamento. O strutturare i fondi che già ci sono con l’obiettivo di professionalizzare».
Rispetto alla mancanza di spazi di aggregazione, Pinto esprime le necessità dei musicisti:
«Abbiamo bisogno di luoghi dove non solo aggregarci a livello sociale, ma anche culturale. Luoghi che creino un ambiente adatto per lo scambio tra artisti. L’esempio della Tour Vagabonde è stato eccellente, e altre iniziative di questo genere sono veramente auspicabili».
Sottolinea la ricchezza creativa di Lugano, Claudio Chiapparino, direttore della divisione eventi e congressi della Città. Un fermento che pone delle questioni:
«Avendo creato dei poli, quindi impegnandosi anche molto nelle infrastrutture, [Lugano] ha investito molto budget in queste grandi realtà. Essendoci molte cose, i finanziamenti non possono essere così elevati per tutti.
È anche vero che da parte privata non sono molte le iniziative di chi si prende la briga di mettere in piedi uno spazio per tutte queste realtà, quindi diciamo che il il potenziale è grande».
Gli strumenti messi a disposizione dal Canton Ticino mirano alla professionalizzazione di chi li riceve, sottolinea Paola Costantini, capo ufficio del sostegno alla cultura, che sul tema onorari aggiunge:
«Quello che possiamo fare è tenerne conto quando eroghiamo i sostegni. Stiamo attenti che le persone che ci chiedono un sostegno tengano conto degli onorari definiti a livello nazionale dalle associazioni di categoria in tutti i settori. Siamo contenti che anche la musica lo abbia fatto. Si parlava anche di provocazione rispetto agli onorari che sono stati definiti, vediamo cosa succederà».
Il reportage dell’evento di Musicalbox:
Scena musicale ticinese oggi e domani
Musicalbox 26.05.2025, 16:35
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