Giornata della musica svizzera

Fonoteca Nazionale, dove è custodita la cultura sonora svizzera

La vicedirettrice Nadia Lai racconta la sfida di conservare il patrimonio audio del nostro paese

  • 2 ore fa
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Un tesoro in supporti audio

  • Keystone
Di: Millevoci/RigA 

«Immaginate una biblioteca, ma al posto di avere libri e documenti cartacei abbiamo documenti sonori». È la descrizione della Fonoteca Nazionale Svizzera offerta dalla vicedirettrice Nadia Lai. Nella sua sede di Lugano, l’istituto conserva anche «parlato, audiolibri. Non è soltanto musica, è proprio suono in generale».

A differenza di una normale biblioteca, la Fonoteca non presta i documenti originali per preservarli il più possibile. Tuttavia, come spiega Lai, «quello che noi facciamo è digitalizzare i contenuti e cerchiamo di metterli a disposizione del pubblico». I contenuti liberi da diritti d’autore sono accessibili online, mentre quelli protetti possono essere ascoltati presso postazioni dedicate in vari istituti culturali in tutta la Svizzera.

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Porte aperte alla Fonoteca nazionale svizzera

Tra le righe 18.10.2024, 15:30

  • Ti-Press
  • Enrica Alberti, Sarah Tognola e Neva Petralli

La Fonoteca conserva una vastissima collezione di documenti sonori su supporti di ogni tipo, dai cilindri di fine ‘800 ai moderni file digitali. Non si tratta solo di suono “svizzero”. Fanno parte di questo patrimonio espressioni e voci di chi ha lasciato una traccia sonora nel nostro paese. «Ci deve essere un legame con la Svizzera» riflette Lai, «non conta solo il passaporto, conta il fatto di aver avuto un legame e un impatto sulla vita culturale in senso molto ampio».

Tra i documenti più antichi, Lai cita «un cilindro, se non sbaglio del 1897. Quindi un’incisione folk su cilindro». Ma la collezione spazia fino ai giorni nostri, includendo musica, parlato, registrazioni storiche. 

Una delle sfide principali è mantenere funzionanti i dispositivi per riprodurre i vari supporti. A differenza di un libro, che si può sempre prendere in mano e leggere, un documento sonoro «se uno non ha lo strumento per ascoltarlo lo può guardare tutta la giornata, ma non è che sente qualcosa» osserva Lai. Un problema che si sta presentando anche con i file audio digitali.

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Tesori nascosti

Laser 27.03.2025, 09:00

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  • Claudio Visentin

La Fonoteca si occupa anche di acquisire nuovi materiali, collaborando con artisti e istituzioni in modo proattivo. Come dice Lai: «non aspettiamo, andiamo a cercarli. I nostri i documentalisti sono persone che arrivano dal mondo della musica, o comunque hanno una fortissima passione nell’ambito in cui sono competenti, e si occupano proprio di creare questi legami con gli artisti».

Ascoltare questi documenti storici è per Lai un’esperienza che fa vibrare le corde delle emozioni: «Sentire delle persone che non sono più qua, sentire la loro voce, per me è una cosa estremamente emozionante». E aggiunge: «È anche molto interessante sentire come le persone parlavano. C’è un modo di fare radio, un modo di parlare che è differente».

Oltre a ispirare l’immaginazione, calarsi fra le voci e i suoni custoditi dalla Fonoteca Nazionale permette di ricostruire i cambiamenti che hanno attraversato la società e la cultura svizzera nel corso degli anni.

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Giornata della musica Svizzera 

Millevoci 12.09.2025, 10:05

  • Alice Pedrazzini e Axel Belloni

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