La pista da ballo al centro della musica pop. Nella seconda metà dei ‘70 la disco music è una realtà, è popolare e i suoi suoni hanno conquistato il mondo. Una forma di soul ma senza la malinconia del soul, con elementi del funk e del jazz, in cui sezioni di fiati, archi e cori ampliano il respiro di pezzi fondati su una ritmica incalzante. Quest’ultima è basata sull’interazione fra cassa e charleston della batteria: se c’è quella, sai di essere all’ascolto di un pezzo disco. E si comincia a ballare.
Vogliamo farli due nomi? Chic, Donna Summer, Sylvester, KC & The Sunshine Band, Boney M. E un baffuto musicista e produttore altoatesino che firmerà alcuni dei più grandi successi della disco music e colonne sonore da Oscar. Il suo nome è Giorgio Moroder. Assieme a Donna Summer e Pete Bellotte, con I Feel Love spingerà un po’ più in là i canoni stilistici del genere, aprendo la via a sintetizzatori, sequenziatori e batterie elettroniche. Siamo alle sorgenti delle future house, dance e techno.
Ma la disco, nella sua terra d’origine, serve per far valere istanze politiche. È una musica che nasce tra le minoranze contestatrici USA. Musica della notte, della gioia di vivere, ma anche del riscatto, in cui confluiscono le lotte di comunità afroamericana e lgbt e quelle del femminismo. Musica che consegna un messaggio di liberazione sessuale: nel mondo disco due uomini possono innamorarsi, le donne rivendicano il diritto a prendersi il piacere (in questo senso Love to Love You Baby è piuttosto eloquente).
Anche in Europa il movimento si sviluppa, e tutte le più grandi popstar del continente, in quel periodo, coglieranno i loro maggiori successi proprio ispirandosi alla disco. Dalla Svezia arrembano gli Abba, mentre semidivinità quali Paul McCartney e Rolling Stones vivono la loro infatuazione per il genere.
Nelle lande italofone, dove la cultura del ballo era già realtà dagli anni ‘60, sono le gesta danzerine di Tony Manero ne La febbre del sabato sera (1977) a diffondere il fenomeno. In un periodo teso come gli Anni di piombo, inizia a scorgersi il “riflusso” del decennio successivo, l’edonismo degli ‘80. Restando al fatto musicale, in pista vengono trascinate pure le star dello spettacolo e i cantautori italiani, e qui possiamo citare i brani ad alto tasso di ballabilità di Raffaella Carrà, il Battisti di Una donna per amico, Triangolo di Renato Zero o Figli delle stelle di Alan Sorrenti, che veniva dal milieu sperimentale.
Sempre in Italia, nei primi ’80 il genere imbocca il filone Italo Disco, nello stesso periodo in cui i Righeira pubblicano la loro fortunatissima Vamos a la playa. Che volendo dire parla di esplosioni nucleari, non esattamente un tema frivolo, ma che diventerà inno scanzonato per spiriti balneari.
Merito anche dei fratelli La Bionda, produttori di stanza a Milano che trasformano la creatura di Johnson Righeira in una gemma pop, rendendone luccicante il suono del demo che avevano per le mani. Saranno sempre loro che, alla ricerca di una via europea alla disco, la spoglieranno di tutte le istanze politiche favorendone gli aspetti più leggeri.
Questo breve viaggio lo concludiamo nella Svizzera italiana, più precisamente alla discoteca Le Stelle di Ascona, ricordata ancora oggi come luogo mitico del ballo nella nostra regione.
Alla disco Alphaville ha dedicato il suo dossier, ospiti Jean-Yves Le Loup, curatore della mostra Disco: I’m Coming Out, da cui questa serie ha preso spunto, Fabio De Luca, critico musicale e autore di libri sul tema, Lisa Bosi, coautrice di un volume su archeologia e architettura delle discoteche italiane, Johnson Righeira e Luca Locati Luciani, che ha scritto Crisco Disco - Disco music & clubbing gay tra gli anni ‘70 e ‘80.
Dossier: Disco Music
Cinquant’anni di ritmo, luci e rivoluzione dance

Contenuto audio
“Disco: I’m coming out” (1./5)
Alphaville: i dossier 16.06.2025, 12:05
“Vamos a la playa” (2./5)
Alphaville: i dossier 17.06.2025, 12:05
Archeologia e architettura delle discoteche italiane (3./5)
Alphaville: i dossier 18.06.2025, 12:05
Nel Groove delle notti magiche (4./5)
Alphaville: i dossier 19.06.2025, 12:05
Musica e il mondo LGBT (5./5)
Alphaville: i dossier 20.06.2025, 12:05