«Sento che abbiamo semplicemente fatto quello che ci sentivamo di fare. Da giovani ci guardavamo attorno cercando di rispecchiare dei modelli. Qui invece ci siamo divertiti a produrre insieme, facendo ciò che ci faceva stare bene e ci piaceva». (Biru Bee, Monumental)
«È stata la prima volta che mi sono goduto una pubblicazione, solitamente traumatica perché tutto si sgretola il giorno stesso e perdi il controllo della tua musica. Questa volta è stata pura gioia poterla condividere e ascoltarla». (Roman Bühlmann, Monumental)
C’è una lentezza nel battito cardiaco di Monumental.
Non è pigrizia, sono il passo naturale e la predisposizione alla cura maniacale del dettaglio fino all’eccellenza, costi quel che costi, anche costruire un’opera in 5 anni.
Monumental contiene, artisticamente, alcune fette di storia della musica svizzera: Christoph Haller (alias Biru Bee) dei Round Table Knights, Roman Bühlmann di Patrick Bishop e Melvyn Buss. produttore e compositore coinvolto in numerose realtà musicali svizzere.
Il primo album di Monumental s’intitola When I Liked Myself Just a Little Too Much, ed è uscito il 29 agosto 2025 con Mouthwatering Records. È un esercizio elettroacustico di gran classe che risuona come un inno al conflitto interiore dell’artista: una miscela potente di estasi e tormento con una colonna sonora profonda, a volte vigorosa, altre delicata e con un delizioso tocco malinconico esaltato dalla voce soul di Roman Bühlmann. Per il cantante, il titolo è anche «la sensazione che provi quando ti senti improvvisamente troppo sicuro e questo ti crea problemi, perché capisci subito che non è così, soprattutto in un processo creativo. Presenti agli altri le tue idee preferite e invece muoiono lì. È un processo importante, il cui scopo finale è solo scrivere buone canzoni».


