Per iniziare è importante capire cosa siano esattamente questi perturbatori e in che modo possano nuocere alla salute dei nostril figli. Innanzittuto, bisogna sapere che gli interferenti endocrini sono sostanze chimiche che possono alterare il nostro sistema ormonale. Quando queste alterazioni avvengono durante la gravidanza o l’infanzia, le conseguenze possono durare tutta la vita.
«Come scienziato, lavoro su questi temi da quindici anni. Ma da quando sono diventato genitore, ho iniziato a vederli sotto una luce diversa. Non possiamo eliminare tutti i rischi, e cercare di essere perfetti può generare uno stress controproducente. Quello che possiamo fare è ridurre le esposizioni non necessarie e fare del nostro meglio, senza compromettere troppo la qualità della vita dei nostri figli e delle nostre famiglie», ci ha confessato detto Robin Mesnage.

Robin Mesnage
Nei giocattoli d’oggi, le principali fonti di interferenti endocrini si trovano in alcuni tipi di plastica. Il PVC morbido, ad esempio, contiene spesso ftalati, impiegati per renderlo flessibile. I bisfenoli sono presenti nelle plastiche rigide, mentre alcuni giocattoli elettronici o peluche contengono ritardanti di fiamma. Queste sostanze possono migrare dai materiali, essere ingerite o assorbite attraverso la pelle, soprattutto quando i giocattoli vengono masticati o maneggiati frequentemente. Inoltre, sono presenti microplastiche in tutte le plastiche, particelle di cui non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine.
A questo punto sorge spontanea la domanda se c’è stato un evento scatenante che ha portato a questa decisione dell’Unione Europea.
«Non è stato un singolo evento a spingere verso questa decisione. Si tratta del risultato di anni di evidenze scientifiche sempre più numerose e di una crescente consapevolezza. Studio dopo studio ha dimostrato, che anche esposizioni a basse dosi, durante lo sviluppo, possono avere effetti a lungo termine», spiega il ricercatore francese. Aggiungendo che c’è stata inoltre una pressione costante da parte di operatori sanitari, scienziati e genitori affinché venissero adottate misure più protettive. Questa decisione si inserisce in un cambiamento più ampio che sta avvenendo in Europa, volto a ridurre il carico chimico quotidiano.
Il futuro dell’industria dei giocattoli

Giocattoli in plastica
I produttori dovranno ripensare i materiali, riformulare i prodotti e migliorare la trasparenza lungo la filiera. Tuttavia, in generale, l’industria dei giocattoli è sempre un passo avanti e spesso esistono già alternative disponibili quando una sostanza viene vietata. Come ci spiega il signor Mesnage: «È il caso del bisfenolo A: anche se questo composto può essere vietato, ciò non impedisce all’industria di utilizzare bisfenolo B, C… quasi tutto l’alfabeto è disponibile nel mondo dei bisfenoli».
Quindi non solo ci sono alternative all’uso di questi perturbatori, ma questa può essere anche un’opportunità per l’innovazione. Infatti, alcuni marchi si stanno già posizionando puntando su sicurezza e materiali puliti.
Ma che effetto avrà questo cambiamento sui costi dei giocattoli ?
«Molto probabilmente nel breve termine i costi di produzione e quindi anche quelli per i consumatori, aumenteranno », ha detto il data scientist. I materiali più sicuri e la riformulazione dei prodotti comportano dei costi, che potrebbero riflettersi sui prezzi al dettaglio. Non tutte le famiglie possono permettersi prezzi più alti, quindi l’accessibilità deve essere parte integrante del dibattito. « È una realtà triste, ma le persone più ricche tendono a essere più sane perché possono permettersi prodotti migliori».
Intanto bisogna sapere che ci sono marchi che utilizzano materiali naturali come legno non trattato, cotone biologico o silicone alimentare certificato. Ma attenzione: etichette come “senza BPA” o “senza ftalati” non significano necessariamente che il giocattolo sia completamente sicuro.
Agire ora: le migliori alternative a portata di mano
Cosa possono fare i genitori nel frattempo per proteggere i propri figli?
Il ricercatore consiglia di iniziare scegliendo giocattoli realizzati con materiali semplici e naturali. Evitare le plastiche con odori forti a favore di prodotti di marche trasparenti sui materiali utilizzati. Ridurre anche il numero di giocattoli, ricordandosi che ai bambini piace molto usare l’immaginazione.
«Potete anche usare la vostra creatività per realizzare giocattoli con materiali sicuri o chiedere al vostro chatbot preferito: “Dammi 10 idee semplici di giocattoli senza plastica usando oggetti comuni in casa”. Inoltre, arieggiare le aree di gioco e incoraggiare il lavaggio delle mani, soprattutto prima dei pasti, aiuta a ridurre l’esposizione complessiva. »
Come linea guida si possono adottare le seguenti misure preventive: scegliere giocattoli realizzati in gomma 100% naturale, preferire giocattoli in legno, optare per i mordicchiatori in silicone, evitare alcuni giocattoli in plastica morbida (se hanno un forte odore di plastica, meglio lasciar perdere), preferire le plastiche “meno dannose” (come il polipropilene o il polietilene), e eliminare i glitter (i glitter possono sembrare divertenti, ma sono fatti di microplastiche che si diffondono facilmente e persistono nell’ambiente).
«Come ricercatore, sostengo questo cambiamento. E come genitore, credo che anche piccoli miglioramenti nella qualità del nostro ambiente possano fare una reale differenza nel tempo. Il cambiamento sarà graduale, ma questo è un passo nella giusta direzione», ha concluso Robin Mesnage.

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