La ricchezza delle società nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico si presenta come un’immane raccolta di merci e la merce singola si presenta come sua forma elementare. Perciò la nostra indagine comincia con l’analisi della merce.
Karl Marx
Si apre così il libro primo del Capitale, l’opera più importante di Karl Marx, il filosofo tedesco che vi dedicò l’ultima parte della sua vita. Già da questa prima frase possiamo cogliere la grande attualità di un’opera che non smette di interrogare, quasi 160 anni dopo la sua apparizione, le fondamenta delle nostre società basate sul consumo e sulla merce, con tutte le sue contraddizioni, in alcuni casi lo sappiamo disastrose.
Einaudi ha da poco dato alle stampe nella collezione Millenni una nuova edizione del primo libro del Capitale che, ricordiamo, è stato l’unico a essere stato pubblicato in vita da Marx. A curare questa nuova edizione Roberto Fineschi, autore di numerosi studi su Marx e Hegel.
Il Capitale è un complesso tentativo di spiegare la modernità. Marx è erede di una tradizione culturale filosofica che è basata sull’idea di complessità e che si pone a monte della divisione disciplinare tra economia e sociologia. Il suo tentativo è un po’ l’ultimo grande sforzo di tenere insieme le discipline e quindi dimostrare come da un nesso complessivo si dipanino vari fili che poi si coniugano appunto in Economia, Sociologia, Teoria politica, ecc.
Roberto Fineschi
Il primo libro de Il Capitale ebbe numerose pubblicazioni. L’edizione curata da Roberto Fineschi cerca di tenere conto delle varianti e della loro filologia. Al di là di questo importante aspetto di curatela, l’edizione riporta l’attenzione critica su un autore che ancora oggi viene costantemente citato e resta di grande attualità.
Mi permetto di spezzare una lancia a favore di questo grande pensatore le cui teorie si sono in gran parte verificate. In particolare la teoria della crisi Rispetto ad altre correnti economiche, che non hanno una vera e propria teoria della crisi, Marx l’ha formulata. E ha anche parlato del conflitto sociale, di perché si inasprisce. Quindi diciamo che la grande forza di questo libro è la sua capacità esplicativa. Anche quando ci fu la crisi nel 2008, ricordo che Giuliano Amato spiegò la crisi citando la sovrapproduzione di Marx. Insomma “Il Capitale” di Marx dà degli strumenti tuttora efficaci per spiegare molti avvenimenti.
Roberto Fineschi
Dossier: Capitale e Marx
Dossier: “Capitale e Marx” (1./5)
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