La recente votazione a Zurigo, che ha sancito l’introduzione di un abbonamento annuale ai trasporti pubblici al costo simbolico di 365 franchi, ha riacceso il dibattito nazionale sulla sostenibilità economica e ambientale della mobilità collettiva. Un franco al giorno per viaggiare: una proposta che ha conquistato il consenso popolare e che ora ispira altri cantoni, come Berna e Basilea, mentre Ginevra ha già adottato misure simili. Ad Alphaville, su Rete Due, ne parlano Melitta Jalkanen, membro del comitato ASTUTI, e Franco Tufo, ingegnere dei trasporti e fondatore della società CITEC.
Tufo sottolinea come a Zurigo abbia prevalso «la logica dell’accessibilità e della semplicità», nonostante le critiche sull’effetto «annaffiatoio» dello sconto generalizzato. «Il voto popolare ha parlato chiaro», afferma, evidenziando come l’abbonamento simbolico abbia un forte impatto sul potere d’acquisto e sulla scelta modale.
In Ticino, la situazione è più complessa. Jalkanen evidenzia come il costo dei biglietti singoli sia spesso percepito come proibitivo: «Chi compra il biglietto singolo per andare al cinema a Lugano lo fa una volta e mai più. Rimane scioccato dal prezzo». Tuttavia, ha anche ricordato che «chi usa il trasporto pubblico quotidianamente spende meno rispetto all’automobile».
Entrambi gli ospiti concordano sul fatto che gli sgravi dovrebbero essere mirati. Franco Tufo indica come principali beneficiari «studenti, apprendisti, pensionati e pendolari», mentre Melitta Jalkanen ribadisce che «la comunità tutta ne beneficia» se più persone scelgono il trasporto collettivo.
Uno dei temi è anche l’efficienza del sistema. «Non è solo il prezzo, ma l’efficienza», sottolinea Jalkanen . «Se so che con l’autobus arrivo puntuale, sono molto più incoraggiata a prenderlo». Tufo ha portato esempi virtuosi dal Canton Vaud, come l’abbonamento annuale pagato in nove mesi o il FlexiAbo 100 giorni, pensato per chi usa i mezzi in modo irregolare.
La questione generazionale è centrale. «I giovani sono più sensibili all’ambiente», osserva Tufo, «ma spesso scelgono i mezzi pubblici per necessità, non per coscienza ecologica. La sensibilità arriva dopo». Jalkanen aggiunge: «La mia generazione è passata direttamente dall’essere pedoni all’automobile. I giovani invece sono cresciuti con il trasporto pubblico».
Ginevra ha introdotto la gratuità per giovani e anziani, con un investimento iniziale di 32 milioni di franchi. «In pochi mesi, 94.000 persone hanno beneficiato della misura», afferma Franco Tufo. «Ma il nodo resta la sostenibilità finanziaria: il Cantone ha dovuto chiedere altri 25 milioni».
Infine, gli ospiti hanno ragionato sulla progettazione urbana. «Lugano è la città più motorizzata d’Europa», ricorda Jalkanen . «Si fanno 300 metri in macchina per comprare le sigarette. Sono abitudini difficili da cambiare». Insomma, la mobilità pubblica è al centro di una trasformazione sociale, ambientale e politica. Le soluzioni esistono, ma serve volontà politica, investimenti mirati e un cambio culturale profondo. Come sottolinea giustamente Melitta Jalkanen : «Una città con meno traffico ha più spazi pubblici, più ombra, più vita. I vantaggi sono indiscutibili».
Una mobilità più accessibile?
Alphaville 03.10.2025, 12:05
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