Un desiderio che cresce. Un sogno che non si avvera. Un figlio che non arriva.
Un dolore personale, di coppia, di famiglia. Ma non solo: nascono sempre meno bambini. È un problema collettivo, che ci riguarda tutti.
Secondo i dati più recenti dell’Ufficio federale di statistica (UST), il tasso di fertilità in Svizzera è sceso al livello più basso degli ultimi vent’anni, con una media di 1,39 figli per donna. Nel 2022 sono state registrate circa 82’000 nascite, con una diminuzione dell’8,5% rispetto al 2021. In Ticino, la situazione è ancora piu allarmante: se nel resto della Svizzera ogni 1’000 abitanti nascono circa 10 bambini, nel nostro cantone ne nascono solo 7.

Convegno sull'infertilità
Il Quotidiano 02.10.2025, 19:00
Crisi delle nascite: motivi e ragioni
Certo, il calo della natalità non è da ricondurre solo a problemi di infertilità. Giocano un ruolo decisivo anche le condizioni economiche e sociali della coppia. O almeno la percezione di esse. Spesso, infatti, tra le ragioni che spingono le coppie a ritardare la scelta di allargare la famiglia (o a non pensarci affatto) si cela una forte senso di incertezza. Possiamo permetterci un figlio? Come lo sosterremo in futuro? Ha senso, vista la situazione globale attuale, fortemente instabile, mettere al mondo un bambino?
Mille domande. Poche risposte.
Un figlio, poi, si può anche non volerlo. Non è certo un tassello imprescindibile nella vita di tutti. E per fortuna oggi è sempre più accettata l’idea di una vita piena anche senza figli.
Ma per chi invece lo desidera fortemente, la mancata realizzazione di questo sogno può essere un vero tormento.
Infertilità: un fenomeno globale e attuale
Quasi il 15% delle coppie ha una diagnosi di infertilità. L’OMS stima che una persona su sei, quindi circa il 17% della popolazione globale, sia affetta da infertilità.
Ma cosa significa concretamente “avere problemi di fertilità”? Se dopo un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti non viene concepito un bambino, allora bisogna indagare se qualcosa non va.
I numeri sono stime e, per ammissione degli stessi esperti, possono essere fuorvianti. La dottoressa Paola Anserini, presidente della Società italiana di fertilità e sterilità, ritiene che ci sia ad oggi un’insufficienza di studi adeguati. Questo non significa però che numeri che abbiamo appena visto non siano veritieri, ma che, anzi, potrebbero essere sottostimati.
E guardandoci intorno, l’infertilità sembra essere una piaga del nostro tempo, destinata ad aggravarsi. Parliamo infatti di un fenomeno che progredisce continuamente in quasi ogni angolo del pianeta
- Il declino globale del tasso di fertilità
https://ourworldindata.org/global-decline-fertility-rate
Un problema che tocca anche il Ticino
A inizio ottobre si è tenuto in Ticino il primo evento dedicato all’infertilità in Ticino. Un evento pensato per offrire uno spazio di dialogo e confronto con specialisti del settore, tra cui ginecologi, embriologi, specialisti di infertilità e altri professionisti. Un segno che il tema è sentito, e urgente

Quattro iniziative del Centro per rilanciare la natalità
SEIDISERA 24.01.2024, 18:30
Contenuto audio
Alcune cause
Tra le principali ragioni dietro una mancata genitorialità, c’è il fattore età. Si sceglie di fare figli sempre piu tardi, un discorso che si lega soprattutto all’instabilità economica, e questo porta le coppie ad aspettare. Nelle donne il numero e la qualità degli ovociti peggiora anno dopo anno: se a 30 anni le possibilità di rimanere incinte sono intorno al 20%, a 40 anni questo numero crolla al 5%. Oltre all’età, influiscono anche numerose patologie spesso sottovalutate, come l’endometriosi, l’ovaio policistico, e altro ancora. Tutti fattori che possono ridurre le possibilità di concepimento naturale, rendendo necessario il supporto di uno specialista.
Non è però una questione unicamente femminile: nel 40% dei casi l’infertilità dipende dalla qualità o quantità degli spermatozoi.
Le soluzioni (e i loro costi)
Insomma, ovunque si guarda, sembra esserci un problema. Oggi però esistono molte opzioni per affrontare l’infertilità.
Un bambino su quattro in Svizzera nasce grazie alla fecondazione in vitro (FIV). Questa tecnica, tuttavia, non è l’unica opzione che la medicina riproduttiva offre: tra le altre soluzioni ci sono l’induzione dell’ovulazione e la stimolazione ovarica, che possono precedere o, in alcuni casi, sostituire il ricorso alla FIV. Quest’ultima comporta non solo implicazioni psicologiche ed emotive importanti, ma anche un costo elevato: una procedura può arrivare a costare fino a 10’000 franchi, cifra interamente a carico della coppia. La cassa malati, infatti, non copre questo tipo di trattamenti. Se guardiamo alla vicina Italia, la fecondazione assistita è formalmente garantita a tutti i cittadini: un segnale importante nel dibattito sull’equità e l’accessibilità delle cure per l’infertilità. In realtà però non tutti i centri pubblici offrono le terapie adeguate, e le liste d’attesa possono essere lunghissime. Di conseguenza, molte coppie si vedono comunque costrette a rivolgersi a strutture private.
La testimonianza
Torniamo al lato più umano e intimo della storia, perché spesso è difficile comprendere fino in fondo un percorso del genere se non lo si è vissuto in prima persona.
Chiediamo a Elena e Lorenzo (nomi di fantasia, ndr), 28 e 29 anni, di parlarci della loro storia. Oggi sono felici genitori di un bimbo di un anno e mezzo, ma hanno alle spalle un percorso di infertilità.
Che diagnosi avete ricevuto?
In realtà non abbiamo ricevuto una diagnosi di infertilità. Io soffro di PCOS (sindrome dell’ovaio policistico, che tocca un quinto delle donne nel mondo) e lui di oligoastenozoospermia (bassa concentrazione e scarsa mobilità degli spermatozoi). E queste due cose insieme fanno sì che le probabilità di riuscita diminuiscono.
Ci sono stati momenti in cui avete pensato di arrendervi?
È stato un periodo difficile ma non abbiamo mai pensato di rinunciarci, perché il nostro desiderio di diventare genitori era molto più forte; poi siamo sempre stati seguiti dalla nostra dottoressa e quindi ci sentivamo comunque sempre motivati.
Ci sono stati momenti in cui avete pensato di arrendervi?
È stato un periodo difficile ma non abbiamo mai pensato di rinunciarci, perché il nostro desiderio di diventare genitori era molto più forte; poi siamo sempre stati seguiti dalla nostra dottoressa e quindi ci sentivamo comunque sempre motivati.
Oggi, che nelle vostre vite è arrivato un bellissimo bambino, cosa vi portate dietro da quell’esperienza?
Sicuramente ci portiamo dietro una profonda gratitudine. Il percorso di PMA ci ha insegnato un’infinita pazienza e l’importanza di non dare nulla per scontato. Avere adesso il nostro bambino è un dono che sentiamo ancora più prezioso proprio per tutto ciò che abbiamo attraversato.
Cosa vorreste dire a chi oggi sta affrontando lo stesso percorso?
Direi di non perdere mai la speranza, anche se è difficile. È un percorso faticoso, fisicamente ma soprattutto emotivamente, ma non siete soli. Ogni esito, ogni puntura, ogni ecografia vi porterà sempre più vicino al vostro desiderio e crescita personale.
La loro è solo una delle tante storie che accadono in Ticino. Una testimonianza che ci ricorda quanto il tema dell’infertilità sia un intreccio di scienza e biologia, ma anche, e soprattutto, di emozioni, paure e conquiste.
Molti numeri sono emersi in questa storia. Ma il calo delle nascite non è solo una questione di dati: è un tema che ci tocca da vicino, con effetti concreti sul nostro futuro. Per questo, chi desidera un figlio non dovrebbe essere lasciato solo. La fertilità, infatti, non è solo un fatto privato: è una sfida che riguarda la società tutta.