Curiosità e trend

Cosa sono i microgreen

Una “novità” verde coltivata anche in Ticino

  • 15 aprile, 17:30
Microgreen
  • iStock
Di: Patrizia Rennis

Sono nati negli anni ’80 in California, ma da qualche tempo hanno iniziato ad essere di tendenza anche da noi. Apprezzati per il loro sapore particolare, le proprietà nutritive e il loro aspetto: i microgreen sono una delle novità “verdi” del mondo agroalimentare.

Dal 2020 in Ticino esiste una piccola azienda che coltiva microgreen, si tratta di VerduraPura a Bioggio «siamo quattro ragazzi ticinesi con diverse passioni tra cui il giardinaggio, la cucina vegetariana e i prodotti locali che hanno trovato un punto d’incontro nel progetto microgreen» spiega Carolina Russbach, una delle fondatrici del progetto.

Cosa sono i microgreen

I microgreen sono piantine giovanissime prodotte da semi di varie specie di erbe, legumi, ortaggi, piante aromatiche che vengono raccolte e consumate quando spuntano le prime foglioline del cotiledone, dopo circa 10 giorni dalla semina - a seconda della specie il numero di giorni può variare - quindi prima che raggiungano la fase adulta. Tra i più famosi microgreen c’è il crescione, ma ne esistono moltissime varietà: rapanelli, piselli, girasole, aneto e molti altri. «Oltre alle varietà più classiche, coltiviamo microgreen come broccolo, rucola, acetosa, nasturzio, amaranto e abbiamo avuto ottimi risultati con la coltivazione di ceci, lenticchie, coriandolo e fagiolo lupino. Ci piace sperimentare e ci stiamo specializzando anche in microgreen originali come tagete, fagiolo mung, shungiku e mizuna» ci spiega Carolina Russbach di VerduraPura

In questa fase della pianta, stelo e foglioline hanno la massima resa in termini di sapore e nutrienti.

Carolina Russbach, VerduraPura Microgreens

microgreen
  • VerduraPura
Microgreen vs germogli

Microgreen e germogli della stessa specie si differenziano per sapore e proprietà nutritive e anche per caratteristiche.

Microgreen

  • hanno bisogno di un substrato per crescere

  • impiegano circa una settimana per produrre le loro foglioline

  • si consumano solo gambi e foglie

  • hanno bisogno di luce solare per svluppare la clorofilla

Germogli

  • crescono senza terreno

  • in 3-6 giorni sono pronti per essere consumati

  • si mangiano interamente (dalla punta alla radice)

Di cosa sanno? E fanno bene?

Da tempo i microgreen vengono usati dagli chef, in particolare di alta cucina, «sono molto apprezzati dagli chef perché permettono di introdurre nuovissime forme, colori, consistenze e sapori ai piatti» spiega Carolina Russbach.
Il sapore dei microgreen varia a seconda della specie della pianta: può essere dolce, neutro, speziato, leggermente acido o amaragnolo. «I ravanelli ad esempio, sono piccanti. L’amaranto invece è dolciastro e ricorda il sapore della barbabietola. Molti richiamano in modo marcato il gusto dei loro ortaggi come i microgreen di pisello e rucola» specifica Carolina Russbach. Da gustare rigorosamente crudi, i microgreen possono essere abbinati a molte pietanze: insalate, panini, verdure, zuppe, salse e anche frullati di frutta.

Molto spesso li troviamo su sushi e tartare dando una spinta in più anche ad un prodotto semplice. 

Carolina Russbach., VerduraPura

Diversi studi hanno mostrato come i microgreen contengano, a parità di peso, più vitamine, minerali e nutrienti rispetto allo stesso vegetale maturo, tanto da essere considerati un superfood. «In un recente studio scientifico delll’Università del Maryland i ricercatori hanno confermato questa teoria: i microgreen contengono una quantità di vitamine e sostanze bioattive dieci volte superiori ai comuni ortaggi» ci dice Carolina Russbach di VerduraPura.

microgreen
  • VerduraPura

Micro impatto ambientale

I microgreen possono essere anche coltivati a casa usando speciali vasi o vassoi, necessitano di un posto luminoso e un’annaffiatura regolare ma hanno un ciclo vitale breve, richiedono poco spazio e un terreno poco profondo.
Il fatto che crescano 365 giorni l’anno e impieghino poche risorse fa sì che l’impatto ambientale di queste piantine sia molto basso. Un concetto importantissimo per i ragazzi di VerduraPura a Bioggio che nel loro laboratorio sono riusciti a ottimizzare un sistema di coltura che riduce al minimo i consumi idrici ed energetici. «Siamo convinti che la valorizzazione delle pietanze possa avvenire tramite un ingrediente vegetale. Ci motiva molto coltivare un superfood che è bello, saporito e ricco di sostanze nutritive. Il nostro sguardo è rivolto al futuro, in vista della forte crescita della popolazione mondiale e di conseguenza la necessità di consumare pietanze con un basso impatto ambientale» conclude Carolina Russbach.

Dal campo al piatto: responsabilità e cura della terra

Tempo dello spirito 02.04.2023, 08:00

  • unsplash.com
Fonti

https://verdurapura.ch/
https://www.psu.edu/

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