Salute

Gelato e picchi glicemici: come evitarli in estate

La nutrizionista Chiara Jasson svela come poter gustare il gelato senza compromettere il benessere

  • Ieri, 11:30
gelato, goloso, dolce, cono
  • Unsplash - Zach Camp
Di: Chiara Jasson, nutrizionista, specializzata in alimentazione naturale e sportiva

Il caldo e la bella stagione portano con sé una golosa tentazione: il gelato. Ma è davvero un “peccato” al quale sarebbe meglio rinunciare?
La nutrizionista Chiara Jasson ci svela qualche astuzia per gustarci un gelato senza troppi sensi di colpa e mangiarlo nel modo corretto.

Durante l’estate, molti trovano difficile resistere al richiamo del gelato. Ne amiamo la freschezza, la cremosità, le mille varianti, ma non sempre le sensazioni che proviamo dopo averlo mangiato. Spesso, infatti, il consumo di zuccheri semplici provoca un picco glicemico importante che, una volta contrastato dalla produzione da parte del nostro pancreas di insulina, ci lascia stanchi e spossati.

Strategie per ridurre l’impatto glicemico

  1. Evitare di mangiare il gelato a stomaco vuoto
    Il consumo di zuccheri raffinati a digiuno può provocare un picco glicemico più elevato rispetto al loro consumo in combinazione con fibre e proteine. Si consiglia di consumare il gelato a fine pasto, magari dopo un’insalata completa o una bowl proteica.

  2. Non sostituire un pasto completo con il gelato ed evitare di mangiarlo “da solo”
    In caso si desideri consumare un gelato durante la pausa pranzo, ad esempio in spiaggia, è consigliabile accompagnarlo con verdure di stagione crude e una piccola porzione di frutta secca. Questo aiuta a bilanciare l’apporto nutrizionale e a moderare l’impatto glicemico.

  3. Prima di mangiare un gelato, bere acqua e aceto di mele
    Un metodo per ridurre l’impatto del gelato sulla glicemia consiste nel bere, poco prima del consumo, un bicchiere d’acqua con un cucchiaio di aceto di mele biologico. Questa pratica, sebbene non sempre attuabile in ogni situazione, può essere particolarmente utile per le merende domestiche.

  4. Preferire gelati alla frutta e alternative
    I gelati a base di frutta, i sorbetti, le granite e i ghiaccioli tendono ad avere un minor contenuto calorico. Seguono in questa classifica i gelati a base di yogurt e bevande vegetali. È importante notare, tuttavia, che il contenuto calorico non è l’unico fattore da considerare.

  5. Prestare attenzione agli ingredienti
    Molti prodotti a base di ghiaccio, come granite e ghiaccioli, possono contenere elevate quantità di sciroppo di glucosio, fruttosio, conservanti, coloranti artificiali e altri ingredienti potenzialmente pro-infiammatori, che potrebbero avere un impatto negativo sulla salute metabolica.

  6. Movimento post-consumo
    Una breve passeggiata di 10 minuti immediatamente dopo il consumo del gelato può contribuire a ridurre significativamente la glicemia. È importante ricordare che la moderazione è fondamentale: la quantità consumata è un fattore determinante per l’impatto sulla salute.

Meglio un gelato “artigianale” o confezionato?

Dipende. Molti gelati venduti nelle gelaterie sono in realtà prodotti partendo da preparati in polvere mischiati ad acqua, panna o latte (spesso di dubbia provenienza).

Gelato fatto in casa: alternative salutari

Se il gelato lo si prepara in casa, per ridurre l'apporto calorico si può usare una base proteica vegetale come ad esempio latte di mandorle, di cocco o di soia non OGM, frullata con ingredienti stagionali come frutta fresca di stagione.
Valide anche le alternative con latte biologico e frutta secca oleosa o cioccolato fondente.
Usiamo, se possibile, un dolcificante naturale a ridotto impatto glicemico come lo sciroppo d’acero, di cocco, di dattero o l’eritritolo.

Una soluzione anti-spreco e genuina?
Le banane mature, tagliate a fettine e congelate, frullate al momento con un goccio di latte vegetale e cacao.

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Come fare il gelato senza gelatiera

La consulenza 13.06.2025, 13:00

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  • Carlotta Moccetti

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