Le vacanze rappresentano il tanto atteso distacco dai ritmi quotidiani, un’occasione per rallentare, rilassarsi e concedersi qualche libertà in più, anche a tavola. A molti, però, questo cambio di ritmo può causare disturbi a livello intestinale. Tra voli, cambi di fuso orario, nuove abitudini alimentari, pasti irregolari e magari anche un po’ di stress da viaggio, il nostro intestino può facilmente “andare in tilt”.
Gonfiore, stitichezza, diarrea del viaggiatore, meteorismo e senso di pesantezza sono disturbi molto comuni, legati proprio a un’alterazione dell’equilibrio intestinale. Al centro di tutto c’è lui: il microbiota, quell’universo complesso e affascinante composto da trilioni di microrganismi che vivono nel nostro intestino e che influenzano digestione, metabolismo, sistema immunitario e perfino il nostro umore.
Accorgimenti quotidiani per viaggiare leggeri, anche dal punto di vista intestinale
Rispettare il ritmo intestinale
Anche se gli orari cambiano, cercare di mantenere una certa regolarità nei pasti è buona norma. Saltare la colazione o mangiare a orari molto irregolari può influenzare la motilità intestinale e favorire gonfiore o stitichezza. Quando possibile, cercare di fare almeno due pasti principali bilanciati, ricchi di fibre, verdure, una buona fonte proteica e grassi “buoni” (olio extravergine, frutta secca oleosa, avocado).
Fibre: sì, ma senza esagerare
Le fibre sono fondamentali per nutrire i batteri benefici del microbiota, ma un aumento improvviso – soprattutto se non è abitudine nella propria dieta – può causare fermentazioni e gonfiore. Spesso d’estate, per via del caldo e della voglia di alimenti freschi e leggeri, aumentiamo il consumo di insalatone e bowl colorate. Sono scelte sicuramente salutari, ma non sempre adatte a chi soffre di intestino irritabile.
In viaggio, prediligere quindi le fibre solubili, più delicate: fiocchi d’avena, verdura cotta al vapore o alla griglia, e se si consumano legumi, assicurarsi che siano ben cotti. Anche in questo caso, è consigliabile incrementarli in maniera progressiva.
https://rsi.cue.rsi.ch/food/extra/Fibre-alimentari-l%E2%80%99alleato-sottovalutato-della-salute--2968580.html
Fermentati e probiotici: alleati preziosi
I cibi fermentati aiutano a mantenere una buona diversità batterica. Se possibile, inserire nella dieta yogurt non zuccherati, kefir, tempeh, miso, e verdure fermentate.
In caso di viaggi all’estero, dove l’igiene dell’acqua o del cibo può essere un rischio, può essere utile assumere un integratore probiotico prima e durante la vacanza. Questo aiuterà a sostenere la barriera intestinale e ridurre il rischio di diarrea del viaggiatore.
Idratarsi, sempre
In vacanza spesso si cammina di più e si suda di più, ma a volte si beve di meno. L’intestino ha bisogno di acqua per mantenere una buona motilità e per far sì che le fibre agiscano correttamente. Portare sempre con sé una bottiglia riutilizzabile o una borraccia e bere regolarmente, soprattutto se si sta molto al sole, si consumano alcolici e in viaggio.

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Attenzione a zuccheri, fritti e alcol
Cibi molto grassi, zuccherati o ultra-processati possono alterare negativamente il microbiota, riducendo la biodiversità e favorendo l’infiammazione. Senza rinunciare al piacere della scoperta gastronomica, il suggerimento è quello di cercare un equilibrio anche in vacanza: abbinare pasti più “ricchi” a piatti più leggeri, inserire sempre una porzione di verdure durante ogni pasto e limitare l’eccesso di alcol, che ha un impatto diretto sulla permeabilità intestinale.
Movimento, anche in vacanza
In viaggio o semplicemente in vacanza a casa, non abbiamo si ha la possibilità di allenarsi regolarmente, e tanti scelgono consapevolmente di non andare in palestra. L’importante è restare attivi. Una passeggiata dopo i pasti, una nuotata, una pedalata in mezzo alla natura: il movimento stimola la peristalsi intestinale, riduce lo stress e migliora l’umore. Il benessere del microbiota è strettamente legato allo stile di vita attivo e al ritmo circadiano (ciclo biologico di circa 24 ore che regola molte funzioni fisiologiche, inclusa l’alternanza sonno-veglia, nel nostro organismo).
Approfittare del tempo libero per “ascoltare” il proprio corpo e assecondare i suoi bisogni è sempre una buona idea.
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Gestire lo stress, anche in vacanza
Può sembrare assurdo, ma anche in vacanza lo stress può essere presente: ritardi, imprevisti o semplicemente l’adattamento a un nuovo ambiente può creare tensione. Lo stress psico-fisico può avere un impatto sulla funzionalità digestiva. Dopotutto, si sa, l’intestino è noto come “cervello emotivo” e le tensioni che viviamo possono ripercuotersi anche sulla digestione. Tecniche semplici come la respirazione diaframmatica, brevi meditazioni o momenti di detox digitale possono favorire il rilassamento e la regolarità intestinale.
La parola d’ordine è rallentare.
In conclusione, viaggiare non deve significare rinunciare al benessere intestinale. Con piccoli accorgimenti, è possibile prendersi cura del microbiota anche lontano da casa, prevenendo fastidi e godendosi appieno l’esperienza. Il segreto, come sempre, è quello di ascoltare il corpo, mantenere una buona routine e ricordarsi di prendersi cura di sé.
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