Curiosità

Perché l’uva è ricoperta da una patina opaca?

Molte varietà d’uva hanno un velo fine e opaco sulla buccia. Un rivestimento che serve a proteggere il frutto dal sole e dalla pioggia

  • Oggi, 11:30
uva
  • Unsplash
Di: Luca Fuchs (SRF)/PR 

Gli acini dell’uva di solito non brillano, ma hanno un velo grigiastro, particolarmente evidente sulle bacche blu. Un rivestimento che persiste anche dopo il lavaggio, lasciando i consumatori perplessi. «Questa patina appartiene al frutto o proviene da uno spray?» chiede un amante dell’uva alla trasmissione “Espresso” di SRF.

Cos’è quella patina grigia sull’uva?

La pruina è uno strato naturale di cera che si trova, oltre che sull’uva, anche su altri frutti come prugne e susine. Sono le piante stesse a produrre questo rivestimento, come spiega Agroscope, Centro federale di competenza per la ricerca agricola. Lo strato di cera protegge il frutto dal sole, dalla pioggia e talvolta dai parassiti. Questo tipo di protezione è presente anche sui funghi e persino su alcuni insetti.

La pruina va rimossa?

Per rimuovere la pruina è sufficiente strofinare delicatamente la superficie degli acini. Secondo Agroscope, però, questa operazione non è necessaria. Lo strato di cera è innocuo ed è sinonimo di maturità e freschezza. Come per tutta la frutta e la verdura, è comunque consigliabile lavare l’uva prima di mangiarla, in modo da rimuovere polvere e sporcizia.

Uno strano odore di zolfo nell’uva
Spesso, dopo aver mangiato l’uva, sulle mani rimane un leggero odore di zolfo. Viene dallo zolfo che gli agricoltori usano per proteggere l’uva dall’infestazione fungina dell’oidio. Un agente usato sia nell’agricoltura biologica che in quella convenzionale.

Lavare l’uva elimina i pesticidi?

Il lavaggio dell’uva rimuove i residui esistenti solo in misura limitata. Solo i principi attivi idrosolubili che si trovano sulla superficie dell’uva possono essere lavati via. Altri pesticidi, invece, penetrano nel frutto, quindi anche il lavaggio non è sufficiente. Questo vale per tutta la frutta e la verdura, afferma Agroscope. Tuttavia, esistono valori massimi definiti per legge e i chimici cantonali utilizzano campioni casuali per verificare se questi vengono rispettati.

Cosa mostrano i controlli?

L’anno scorso, gli esperti alimentari hanno esaminato circa 1’200 campioni di frutta. Il 90 per cento di questi soddisfaceva i requisiti, scrive l’Associazione dei chimici cantonali svizzeri. La frutta in commercio è “principalmente di buona qualità”.
I valori massimi si applicano separatamente per ogni singolo principio attivo. Tuttavia, non esiste un limite massimo per diversi pesticidi, i cosiddetti cocktail di pesticidi. È sufficiente che le singole sostanze non superino le specifiche. In un test di Kassensturz del 2017, l’uva aveva fino a cinque diversi pesticidi contemporaneamente, mentre altre non ne avevano affatto.

Cosa possono fare i consumatori?

Se si vogliono evitare residui di pesticidi chimico-sintetici, è possibile acquistare prodotti biologici. È vero che pesticidi come lo zolfo sono utilizzati anche nell’agricoltura biologica, ma questi sono di origine naturale o sono realizzati con materie prime naturali.

27:34
Il settore si prepara per la vendemmia 2023

La vendemmia

Il gioco del Luca 09.09.2023, 17:00

  • Tipress

Correlati

Ti potrebbe interessare