Salute

Allergie alimentari: come riconoscerle e trattarle

Le allergie alimentari sono un fenomeno in aumento su cui si tende a fare confusione. La dottoressa Eva Pescosolido spiega cause, sintomi e gestione delle reazioni 

  • Oggi, 11:30
allergie alimentari
  • Istock
Di: La consulenza/Patrizia Rennis 

Sempre più allergici

Soffriamo sempre più di allergie alimentari, circa il 5% della popolazione ne è colpito. Dietro questo fenomeno c’è anche l’industrializzazione, come racconta la dottoressa Eva Pescosolido, specialista in allergologia e immunologia, ai microfoni di “La consulenza” su Rete Uno. «Siamo sempre più puliti, usiamo sempre più antibiotici, quindi il nostro sistema immunitario è meno abituato a fare delle difese ordinarie e ne fa di straordinarie, come nel caso delle allergie.»

Come si riconosce un’allergia alimentare?

Un’allergia alimentare è riconoscibile dalla reazione immunologica immediata che si manifesta entro 1-2 ore dall’ingestione di un alimento. I sintomi possono variare coinvolgendo diversi sistemi del corpo. «Si possono avere sintomi lievi, per esempio limitati alla mucosa della bocca: come un prurito, un leggero rigonfiamento della lingua, della bocca, della gola. Ma ci possono essere anche sintomi generalizzati, che noi chiamiamo sistemici, che si manifestano sulla pelle con macchie, orticaria pruriginosa e a volte rigonfiamenti. Nei casi più gravi, si può arrivare allo shock anafilattico, con calo della pressione e svenimento» spiega la dottoressa. Non è necessario, però, manifestare tutti questi sintomi contemporaneamente per parlare di allergia e la gravità può variare da episodio a episodio.

Non è detto che se abbiamo in passato tollerato un alimento senza nessun problema non si possa sviluppare in futuro un’allergia.

Eva Pescosolido, Dottoressa specialista in allergologia e immunologia

I 9 cibi più allergizzanti

I principali allergeni alimentari, noti come Big nine, includono arachidi, latte, uova, frutta a guscio, grano, pesce, crostacei e sesamo. «Nei bimbi prevale l’allergia alimentare al latte, all’uovo, alla frutta a guscio. Mentre nell’adulto solitamente le reazioni più gravi sono con crostacei, pesce e frutta a guscio» precisa la dottoressa Pescosolido.

Allergia o intolleranza?

L’allergia è un meccanismo immunologico di iperreattività, che presenta una reazione immediata, evidente, che può essere più o meno grave. L’intolleranza non scatena un meccanismo immunologico, ma porta solitamente a un’infiammazione e a sintomi più generici, spesso gastrointestinali.

Come fare una diagnosi corretta

La diagnosi viene fatta con un’approfondita storia clinica del paziente, dei test cutanei e delle analisi del sangue. Effettuare delle indagini preventive sui bambini non è consigliato «per esempio, un bambino può avere una sensibilizzazione a un frutto a guscio, ma tollerarne il consumo senza alcun problema, quindi non ha nessun senso eliminarlo» precisa la dottoressa.

Come si trattano le allergie alimentari

Il trattamento principale consiste nell’evitare l’alimento allergizzante. In caso di reazione, si possono usare antistaminici e cortisonici per sintomi lievi, mentre per reazioni gravi è fondamentale l’adrenalina auto-iniettabile (EpiPen). La dottoressa Pescosolido sottolinea l’importanza di educare pazienti e familiari «Il paziente è sicuramente addestrato su come si utilizza, quando utilizzarla e anche, diciamo sempre di consigliare a chi gli sta intorno familiari di imparare anche come utilizzare il dispositivo».

Esistono anche protocolli di desensibilizzazione per alcuni alimenti «diamo piccole quantità a intervalli di tempo regolari dell’alimento implicato. In questo modo arriviamo a far tollerare al paziente delle dosi di quell’alimento o persino a desensibilizzarlo del tutto. Non ci sono protocolli per tutti gli alimenti, ma per quelli più comuni come il latte e le uova sono stati sviluppati» conclude la dottoressa.

47:06

Allergie alimentari

La consulenza 10.10.2025, 13:00

  • Imago Images
  • Carlotta Moccetti

Correlati

Ti potrebbe interessare