Il cioccolato: un piacere universale, amato da ogni età, che ci accompagna dalla cucina ai momenti di conforto e, nel nostro territorio elvetico, da vero e proprio simbolo di identità. Nonostante i noti benefici per la salute, in particolare quelli del cioccolato fondente, una scoperta recente getta un’ombra inaspettata su questo amato prodotto. Ricerche hanno infatti rivelato la presenza di metalli pesanti come cadmio e piombo in alcune tavolette, sostanze notoriamente associate a seri problemi di salute e che, a lungo termine, possono risultare tossiche e potenzialmente cancerogene per gli adulti. Ma quanto è concreto questo pericolo?
Sostanze tossiche tra i nostri alimenti
Il Codex Alimentarius è un insieme di norme internazionali che mira ad armonizzare la sicurezza alimentare. In Svizzera, i livelli di metalli pesanti negli alimenti sono monitorati e regolamentati principalmente dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) . A livello internazionale, le delegazioni dei vari Paesi discutono e stipulano limiti massimi consentiti di sostanze tossiche, tra cui il cadmio . Il cioccolato è uno dei pochi alimenti che può contenerne quantità relativamente elevate, a causa dei terreni di alcune regioni dell’America Latina e dell’Africa Occidentale, in particolare Ghana ed Ecuador, principali Paesi esportatori.
Nel 2014 la Commissione Codex sui contaminanti (CCCF) ha avviato il dibattito sui limiti di cadmio nel cacao e nel cioccolato, fissandoli solo nel 2022. L’Europa e la Svizzera, grandi consumatrici di cioccolato, hanno scelto regole più severe: dal 2019, insieme alla Norvegia, hanno introdotto limiti più restrittivi, che consentono di mantenere i livelli di cadmio ben al di sotto delle soglie fissate dal Codex.
Nel resto del mondo, gli standard del Codex fungono da riferimento, ma la loro applicazione è volontaria: solo pochi Paesi extraeuropei (Australia, Nuova Zelanda, Russia e alcuni Stati del Mercosur) hanno adottato limiti ufficiali, comunque più permissivi rispetto a quelli europei.
La presenza di metalli pesanti nel terreno può derivare sia da fattori naturali, come l’erosione di rocce specifiche della crosta terrestre, sia da fattori antropici (legati all’attività umana). Tra questi ultimi rientrano l’uso di pesticidi in agricoltura, le attività industriali come la metallurgia e l’estrazione mineraria, l’incenerimento o la gestione inadeguata dei rifiuti. Una volta rilasciati, questi elementi contaminano il suolo, le acque e, di conseguenza, l’intera catena alimentare
Lindt & Sprüngli nel mirino
Un’indagine di Consumer Reports su 28 tavolette di cioccolato ha rilevato un problema significativo: in California, alcune tavolette di cioccolato fondente – tra cui Lindt Excellence Dark 70% – superano i valori consentiti. Nonostante Lindt & Sprüngli abbia difeso la sicurezza dei propri prodotti, la scoperta ha dato il via a una class action contro la sua filiale americana, accusata di negligenza verso la salute dei consumatori. Anche altri grandi marchi come Hershey’s, Mars, Godiva e Trader Joe’s affrontano cause simili per livelli elevati di cadmio. Questo scenario potrebbe spingere l’industria dolciaria a introdurre etichette che riportino i metalli pesanti, permettendo ai consumatori di fare scelte più informate.
Regole sì, ma quali rischi?
Nei Paesi privi di controllo sui metalli pesanti, i consumatori corrono rischi maggiori, poiché un’esposizione costante può compromettere la salute. In Svizzera e in Europa, invece, i limiti di stabilità per gli alimenti sono inferiori alle dosi considerate nocive per la salute del consumatore. È però utile conoscere le possibili conseguenze di un’esposizione elevata: il cadmio e il piombo, ad esempio, sono associati a problemi neurologici, renali, immunitari e riproduttivi. I soggetti più vulnerabili sono donne in gravidanza e bambini, per i possibili effetti sullo sviluppo cerebrale e sul quoziente intellettivo. Tuttavia, i rischi riguardano tutte le età. Sebbene non tutti consumino cioccolato quotidianamente, questi metalli si accumulano anche da altre fonti alimentari comuni, come patate dolci, spinaci e carote, aumentando così la possibilità di superare soglie dannose.
Alcune strategie per mitigare l’esposizione
Pur riconoscendo che in Svizzera e in Europa esistono normative rigorose sui livelli di cadmio, è utile adottare alcune strategie per minimizzare l’esposizione ai metalli pesanti e ridurre i potenziali rischi:
Consumo moderato: considerare il cioccolato come una “coccola” occasionale. Evitare un consumo eccessivo e quotidiano, poiché i metalli pesanti, sebbene controllati, sono presenti anche in altri alimenti che consumiamo regolarmente.
Percentuale di cacao: optare per cioccolati fondenti con percentuali di cacao leggermente inferiori. I metalli pesanti tendono a concentrarsi nei solidi del cacao; riducendo la percentuale, si riduce potenzialmente anche l’esposizione.
Alternare i tipi: alternare il cioccolato fondente con quello al latte. Quest’ultimo contiene una minore percentuale di cacao e, di conseguenza, livelli inferiori di metalli pesanti. Tuttavia, è importante ricordare il suo maggiore contenuto di zuccheri aggiunti.
Biologico non è sempre garanzia: non dare per scontato che il cioccolato fondente biologico sia automaticamente più sicuro. L’etichetta “biologico” non garantisce l’assenza o la riduzione di metalli pesanti.
Attenzione a bambini e donne incinte: i bambini sono più vulnerabili all’esposizione ai metalli pesanti. Per fortuna, il cioccolato fondente non è solitamente il loro preferito, il che è un vantaggio. Anche le donne in gravidanza dovrebbero moderarne il consumo.
Valutare il consumo totale: monitorare la quantità complessiva di cioccolato che si assume da diverse fonti (barrette, dolci, bevande).
Dieta equilibrata: mantenere una dieta varia ed equilibrata aiuta a diluire l’esposizione a potenziali contaminanti da una singola fonte e fornisce nutrienti essenziali per la salute generale.
Grazie a norme rigorose e controlli costanti, in Svizzera e in Europa i livelli di metalli pesanti negli alimenti restano ben al di sotto delle soglie nocive, garantendo ai consumatori una sicurezza concreta senza rinunciare al piacere del cioccolato.
Cioccolato, mon amour
Il giardino di Albert 21.12.2024, 18:00
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