Territorio e tradizioni

Grittibänz: la dolce tradizione svizzera di San Nicolao

Gli omini di pane sono tra le specialità più amate di dicembre, dietro a questa leccornia c’è un’antica tradizione che dalla Svizzera tedesca ha conquistato tutto il Paese

  • Oggi, 09:00
Omini di pane (Grittibänz)
Di: Patrizia Rennis 

Nel periodo che precede il Natale, in ogni panetteria svizzera spunta un personaggio particolare: un omino di soffice pane dorato, con gli occhi di uvetta, decorato con granella di zucchero o cioccolato. Si tratta del Grittibänz, una specialità che è una tradizione diffusa in tutta la Svizzera e che racconta una storia sorprendentemente antica.

Il mito di San Nicolao

La festa di San Nicolao è una tradizione antica, ma sempre molto viva nel nostro Paese. Puntualmente, il 6 dicembre, San Nicolao si presenta in tutta la Svizzera e ricompensa i bambini buoni con dolcetti, noci, arachidi, cioccolato e clementine.

All’origine di San Nicolao ci sono varie figure storiche. Una è San Nicola di Bari, protettore dei bambini, l’altra è San Nicolao della Flüe, il santo patrono diventato mito svizzero. Pare che proprio grazie a quest’ultimo la figura di San Nicolao sia diventata così importante nel nostro Paese.

Gli omini di pane di San Nicolao

Tra le specialità culinarie legate ai giorni di San Nicolao ci sono gli omini di pane di San Nicolao o Grittibänz: degli omini di soffice pane al latte, spesso dolcificati con un pizzico di zucchero nell’impasto. Grittibänz letteralmente significa “uomo con le gambe divaricate”. Bänz, infatti, è l’abbreviazione di Benedit, un nome che un tempo era talmente diffuso da essere utilizzato come sinonimo di “uomo”. Gritti, invece, deriva dal verbo grätschen ossia divaricare. 

A seconda della regione di provenienza gli omini di pane vengono chiamati in modi diversi: Griiti-, Gritibänz, Benz, Bänz, Grättimaa (Basilea) Elggermaa (Cantone Zurigo e Turgovia), Chläus, Bonhomme de Saint Nicolas

Il Grittibänz era una donna

Uno dei più antichi riferimenti a una figura di pasta a forma umana nel giorno di San Nicola si trova già nel ‘500. Il 6 dicembre gli scolari mascherati seguivano l’usanza di sfilare per le strade e alla fine della processione ricevevano questo prodotto da forno che al tempo, pare avesse le sembianze di una donna. Questa antica versione femminile del Grittibänz, detta Grittli, viene citata per la prima volta nel 1546 in una filastrocca dedicata a San Nicolao e diffusa nell’Oberland bernese.

La diffusione nel Nord delle Alpi

Il primo riferimento al nome Grittibänz, invece, risale al 1835, quando il pasticcere argoviese Rochholz osservò alcuni bambini giocare con con alcuni omini di pane. Questi omini, chiamati dai piccoli Chriddibenz, venivano confezionati per il giorno di San Nicola, a Twann, nel Canton Berna.

Il Grittibänz raffigurava San Nicola di Mira, in questo modo anche i bambini potevano “assaggiare” il corpo di un santo. L’ostia consacrata, considerata il corpo di Cristo nella Chiesa cattolica romana, può essere, infatti, consumata solo dopo la Prima Comunione.

L’impasto, a base di sola acqua e farina bianca con burro o uova, oppure pasta per pane di segale o panpepato, poteva essere di vario tipo e veniva poi utilizzato per altri pani delle feste. Il Grittibänz era disponibile nel periodo che precedeva Natale e, a seconda della zona, fino alla settimana di Capodanno.

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Per San Nicolao la tradizione del Grittibänz

RSI Info 06.12.2019, 16:42

La conquista di grandi e piccini

Le usanze e le tradizioni di questa specialità fino a metà ‘900 sono rimaste legate alla Svizzera tedesca. Oggi, invece, i Grittibänz si trovano in tutta la Svizzera, nei negozi alimentari e in molte panetterie già da metà novembre e per tutto il periodo natalizio. La tradizione vuole che li si preparino in famiglia o con gli amici coinvolgendo anche i più piccoli.

La nostra ricetta e i consigli per dare forma ai vostri omini di pane:

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Grittibänz

RSI Food 04.12.2023, 13:02

  • RSI

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