Uno svizzero 33enne è stato condannato a 14 anni di carcere per omicidio venerdì a Ginevra. Nel gennaio del 2012, dopo aver rotto con la sua compagna, dalla quale aveva avuto un figlio, si era recato a casa della famiglia di lei a Vernier e ne aveva ucciso il padre con due colpi di pistola.
I giudici hanno ammesso che l’uomo viveva un momento difficile, ma non gli hanno riconosciuto alcuna attenuante e nemmeno la legittima difesa da lui invocata: l’imputato non ha potuto dimostrare la tesi, da lui sostenuta, che anche la vittima fosse armata. Le dichiarazioni dell’uomo in proposito, inoltre, sono cambiate con il passare delle udienze. La difesa ha annunciato ricorso.
ATS/pon