Era il 1915 quando Ezra Pound dichiarò di avere avviato la composizione di «un poema crisoelefantino di incommensurabile lunghezza che mi occuperà per i prossimi quattro decenni, a meno che non diventi una noia». Due anni dopo comunicò a James Joyce di avere cominciato «un poema infinito, di una categoria ignota», che si occupa di «tutto su ogni cosa».
Oggi alle 18 a Lugano, nella biblioteca cantonale, viene presentata l'opera di traduzione che la poetessa italiana Patrizia Valduga – nostra ospite in questa pagina - ha approntato per Mondadori dei "Cantos", la monumentale opera a cui Pound lavorò dal 1917 fino agli ultimi giorni di vita.
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