La difesa l’aveva annunciata da tempo e nei giorni scorsi ha depositato istanza di scarcerazione alla Corte d’Assise di Sondrio. Che ha risposto picche. Niente da fare per Ezio Gatti, il presunto organizzatore del duplice efferato delitto che a Zalende, frazione di Brusio, costò la vita a Gianpiero e Gabriella Ferrari il 21 novembre del 2010.
I giudici hanno infatti respinto l’istanza che mirava a fare uscire dal carcere il 42enne valtellinese, arrestato nel settembre del 20111 assieme al moldavo 31enne Ruslan Cojocaru, ritenuto – invece - il presunto killer della mattanza di Zalende.
La richiesta di Taormina respinta anche dalla pubblica accusa
La richiesta dell’avvocato Carlo Taormina era stata bollata negativamente anche dalla pubblica accusa in quanto “ai gravi indizi di colpevolezza non appaiono sopravvenute circostanze nuove rispetto al quadro probatorio e idonee a invalidare il giudizio di gravità”. In una parola: per la Procura di Sondrio Gatti deve restare in carcere. Un ragionamento sposato alla lettera anche dalla Corte d’Assise.
Schede telefoniche: pareri diversi
Di parere diverso la difesa del Gatti che fa notare come le schede telefoniche che secondo l’accusa furono utilizzate per pianificare il delitto, non possano essere ricondotte in alcune modo al presunto mandante e che l’impianto accusatorio che largamente si fonda sull’analisi dei tabulati telefonici si frutto in realtà – lo scrive la difesa – di pure deduzioni.
Ma è soprattutto sul movente che l’avvocato Taormina ha insistito nella sua richiesta facendo notare come in realtà in aula siano emersi altri motivi, altre piste non indagate a fondo.
redMM
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Il servizio di Antonia Marsetti
RSI Info 27.07.2013, 19:41
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